del dott. Umberto Villanti

IPOSURRENALISMO

L’iposurrenalismo, o insufficienza surrenalica, racchiude un insieme di condizioni caratterizzate da ridotta – insufficiente funzione del surrene, e può essere dovuto a un processo distruttivo della ghiandola surrenalica (iposurrenalismo primario), a una scarsa stimolazione della stessa da parte dell’ipofisi (iposurrenalismo secondario) o dell’ipotalamo (iposurrenalismo terziario).

Esiste poi una situazione “intermedia” di funzionalità sub-ottimale delle ghiandole surrenali, la stanchezza surrenale, che è legata a condizioni di stress eccessivo e che può presentarsi associata all’ipotiroidismo.

I sintomi delle patologie surrenali si manifestano spesso in maniera sfumata e sono peraltro comuni anche ad altre condizioni: per questo la diagnosi giunge frequentemente tardiva, dopo aver ignorato alcune manifestazioni dello scarso funzionamento surrenale.

Anche se ha dei sintomi simili a quelli dell’iposurrenalismo, la stanchezza surrenale non è una vera e propria insufficienza e si presenta a seguito di situazioni di stress prolungato.

Le ghiandole surrenali, infatti, sono responsabili della risposta del nostro organismo allo stress acuto o cronico. In risposta allo stress acuto, esse liberano catecolamine (adrenalina e noradrenalina) che sono le responsabili della risposta “fight or flight” (“combatti o fuggi”) e forniscono l’energia e l’accelerazione metabolica necessaria per affrontare una situazione di pericolo immediato. In risposta allo stress cronico, esse producono cortisolo (cortisone) che è fondamentale nel metabolismo dei carboidrati e delle proteine (azione catabolica) ed ha anche una potente azione antinfiammatoria.

Una quantità moderata di stress non ha effetti negativi anzi, è considerata uno stimolo positivo, ma se diventa eccessiva o quando lo stress diventa continuo, il carico per le nostre surrenali diventa eccessivo, e queste iniziano a perdere la loro efficienza.

La stanchezza surrenale è quindi una condizione in cui le ghiandole surrenali funzionano ad un livello sub-ottimale e la quantità di cortisolo prodotta è quindi minore del normale.

L’esistenza di tali stati intermedi di insufficienza surrenalica è praticamente ignorata dalla medicina moderna che riconosce solo il Morbo di Addison (ovvero il completo esaurimento della funzione surrenalica) mentre era ben conosciuta dai medici del passato che la definirono in vari modi: “Ipoadrenia non-Addisoniana”, “Ipoadrenia subclinica”, “Nevrastenia surrenalica” e “Apatia surrenale”. Nei paesi anglosassoni, e soprattutto negli Stati Uniti, questo stato di parziale insufficienza surrenalica comincia ad essere riconosciuto, almeno nell’ambito della medicina non convenzionale, e viene generalmente definito come “adrenal weakness” (debolezza surrenale), “low adrenal reserve” (scarsa riserva surrenalica) ma soprattutto “adrenal fatigue” (stanchezza surrenale).

Attualmente, le maggiori informazioni su questa sindrome sono raccolte nei libri del dott. James L.Wilson “Adrenal Fatigue , the 21st Century Stress Syndrome” e del Dr.Lam “Adrenal Fatigue Syndrome”.

Nelle prime fasi della stanchezza surrenale la secrezione di cortisolo è alta perché il corpo cerca di neutralizzare lo stress producendo una maggiore quantità di questo ormone. Un eccesso di cortisolo avrà comunque molti effetti indesiderati, soprattutto nelle donne.

CAUSE

  •  Surmenage intellettuale
    • Soggetti poco appagati sentimentalmente
    • Lavoratori “notturni”
    • Ipotiroidismo “funzionale” o conclamato (dagli esami medici)
    • Ipotiroidismo trattato solo con T4 (levotiroxina), ormone meno attivo del T3 (triodotironina)
    • Forti traumi emotivi (morte di una persona cara, divorzio, ecc)
    • Perdita del posto di lavoro
    • Cambiamento improvviso della propria condizione finanziaria
    • Trasferimento senza il supporto di famiglia o amici
    • Importanti interventi chirurgici
    • Infezioni delle vie respiratorie frequenti o prolungate

SINTOMI

  • Difficoltà ad alzarsi al mattino
    • Stanchezza continua non alleviata dal sonno
    • Risvegli notturni
    • Mancanza di energia soprattutto in alcune ore
  • Freddolosità
    • Temperatura corporea bassa
    • Desiderio forte di sale o cibi salati, di cibi dolci, grassi e proteici
    • Difficoltà di concentrazione
    • Scarsa memoria
    • Ansia angoscia
    • Nervosismo, irritabilità, diminuita tolleranza
    • Depressione, apatia
    • Palpitazioni
    • Sindrome premestruale importante, mestrui spesso abbondanti, a volte si interrompono o quasi al 4° giorno per poi riprendere il 5° o il 6° giorno
    • Frequenti malattie respiratorie e tempi molti lunghi per guarirne
    • Predisposizione alle malattie infiammatorie
    • Facilità alle allergie
    • Dispepsia, cattiva digestione (spesso per scarsa produzione di acido cloridrico nello stomaco e di enzimi digestivi nel pancreas)
    • Ipoglicemia
    • Alternanza di diarrea e stitichezza (colon irritabile)
    • Ipotensione arteriosa con possibilità di svenimenti
    • Dolori muscolari (per diminuzione della serotonina) – la carenza di serotonina può diminuire la soglia del dolore e innescare una sintomatologia spesso associata alla fibromialgia

LE TRE FASI DELLO STRESS SURRENALICO

In base a quanto stress cronico hanno sopportato le surrenali, si possono individuare tre livelli di “modalità di sopravvivenza”.

  1. FASE DI STRESS. È la fase in cui in risposta a maggior stress le vostre surrenali producono molto cortisolo, che fa fatica a decrescere di sera, impedendo che vi addormentiate serenamente. Molte persone si trovano (senza saperlo) in questa fase. Ti senti irrequieto ed agitato, sovraccaricato.
  2. FASE DI RESISTENZA. Se il segnale (o i segnali) di stress sovramenzionati non diminuiscono, l’organismo si adatta ed entra nella fase di resistenza. La sensazione principale è quella della stanchezza. Sono necessari interventi dietetici e di cambiamento dello stile di vita per ripristinare il corretto livello di energie diurne e il rilassamento notturno.
  3. FASE DI ESAURIMENTO. Se la fase di resistenza non termina in qualche modo, la salute ne viene compromessa, entrando nella fase di esaurimento, che prende il nome proprio dalla sensazione che si ha durante il giorno: quella di essere esausti.

COME VALUTARE LA STANCHEZZA SURRENALE
(ALCUNI ESEMPI DI TEST UTILIZZATI IN NATUROPATIA E IN MEDICINA COMPLEMENTARE)

  • Cortisolo salivare: risulta essere l’esame più attendibile nella stanchezza surrenale,
  • Test kinesiologico dei seguenti muscoli: sartorio (corticale del surrene e meridiano VC), gracile (midollare del surrene e meridiano MC), soleo (midollare del surrene e meridiano MC)
    • Test kinesiologico del muscolo gran dorsale (per eventuali implicazioni spesso associate legate all’ipoglicemia reattiva) collegato al pancreas endocrino e meridiano M/P
    • Fisiognomica (area orbitale occhi) – rughe sottopalpebrali, occhi cerchiati o scuri sotto la palpebra, borse sotto gli occhi
    • Melasma (MSH ormome melanotropo) – può sembrare abbronzatura in alcune zone della pelle (viso, collo, ecc.), ma rappresenta uno stress surrenalico

ABITUDINI ALIMENTARI

È importante adottare abitudini alimentari corrette che rappresentano un concreto aiuto nel riequilibrare le funzionalità fisiche. In particolare è consigliabile – in generale e non ad personam – consumare piccoli spuntini ogni due o tre ore, riducendo i carboidrati, gli zuccheri e le farine raffinate, la carne rossa e gli stimolanti surrenali (caffè, nicotina, alcool), favorendo invece vegetali e carni bianche.

PER I SUGGERIMENTI ALIMENTARI VALGONO SEMPRE LE REGOLE DI FARSI SEGUIRE DA UN PROFESSIONISTA, IN QUANTO OGNUNO DI NOI E’ DIVERSO (PER COSTITUZIONE, STILI DI VITA, EVENTUALI PATOLOGIE, FARMACI ASSUNTI, ECC.)

PRIVILEGIARE GLI ALIMENTI RICCHI DI:

  • vitamine del gruppo B, in particolare B5, (funghi secchi, lievito di birra, tuorlo d’uovo, tonno, salmone, germe di grano, lenticchie, tacchino, frutta secca, banane, patate, avocado)
    • vitamina C (peperoni, kiwi, frutti di bosco, fragole, broccoli, cavolini di Bruxelles, agrumi, mango, verdure a foglia verde, pomodori)
    • tirosina (uova, alghe, soia, merluzzo, cereali integrali, tacchino, coniglio, maiale, avena, avocado, banane, legumi, semi e frutta secca)

TRATTAMENTO SPECIFICO NELLE VARIE FASI S.G.A (SINDROME GENERALE DI ADATTAMENTO) DI HANS SELYE

FASE DI STRESS 1

C’è troppo cortisolo in circolo, è necessario farlo rientrare nei limiti prima possibile:

  • Ridurne la produzione
    • Aumentarne l’escrezione dal corpo

SUGGERIMENTI

  • Ridurre l’introito di sodio (sale) perché Il sodio contribuisce alla ritenzione idrica, contribuendo a ridurre l’escrezione di cortisolo
    • Eliminare il caffè
    • Prediligere cibi che riducono la produzione di cortisolo (basilico, sedano, barbabietole, noci) e cibi che ricaricano il vostro corpo dei micronutrienti che state perdendo a causa dello stress eccessivo (kiwi, mandorle, patate dolci, limone)
    • Passeggiare per 30-40 min 4-5 volte la settimana, possibilmente in mezzo alla natura (va benissimo anche al parco)
    • Limitare l’attività aerobica prolungata (corsa, ciclismo)
    • Prediligere allenamento di forza (squats e push-up vanno benissimo)
  • Stretching dei meridiani

FASE DI RESISTENZA 2

Se non siete riusciti ad arginare gli effetti della prima fase, dopo alcuni mesi da stressati vi ritrovate con un ritmo del cortisolo disregolato, basso al mattino e che aumenta nel corso della giornata, invece che diminuire. Siete passati alla fase di resistenza. è giunta l’ora di rallentare il ritmo!

CONSIGLI PRATICI

  • Utilizzo di spezie come zenzero e cannella
    • Prediligere cibi che aiutano a regolarizzare il cortisolo (noci brasiliane, cavolo, ecc) e alimenti che forniscono i micronutrienti persi (spinaci, semi di zucca ecc)
    • Evitare qualsiasi apparecchio elettronico due ore prima di coricarsi (TV, cellulare, tablet) o eventualmente munirsi di occhiali BLUE BLOCK che tagliano la luce blu.

FASE DI ESAURIMENTO 3

Il vostro corpo sta tentando di proteggersi entrando in uno stato di ibernazione: la produzione di cortisolo è stata così alta per troppo tempo da indurre il vostro corpo ad una sua consistente riduzione per proteggersi. Da notare che il cortisolo si è ridotto non perché non è possibile produrlo, ma perché un carico così elevato non era più sostenibile.

In questi casi potrebbero esserci problemi di salute non diagnosticati come:

  • Patologie della tiroide
    • Anemia
    • Ipoglicemia/Sindrome metabolica
    • Steatosi
    • Apnee notturne

Coloro che si trovano i queste condizioni posso essere stati per lunghi periodi sotto pressioni rilevanti, finanziarie, familiari ed emotive.

La sensazione che si prova in questo stato è quella di essere esausti e non aver la forza di affrontare qualsiasi attività.

Possono esserci anche dolori muscolari e alle articolazioni, bassa pressione inusuale, e una vasta varietà di sintomi a livello dell’apparato digestivo come flatulenza e difficoltà di digestione.

CONSIGLI PRATICI

  • Imparare a dire di no e ad essere chiari sulle aspettative che gli altri hanno su di noi
    • Alimenti che contribuiscono ad aumentare la sintesi del cortisolo: pompelmo, curcuma, maca, semi di sesamo, mentre quelli che aiutano sono: carne grass-fed, sale integrale marino, avocado
    • Aumentare l’assunzione di sodio attraverso sale marino
    • Alghe marine
    • Bagni di sale Epsom
    • Meditazione

STILI DI VITA

  • Godetevi un bella gita in bici o una passeggiata in montagna un paio di volte al mese (APPORTO DI IONI NEGATIVI);
    • Allenamenti di forza a corpo libero;
    • Cerca di trovare il tempo per giocare con un gruppo di amici o di impegnarti in un ‘attività per te molto appagante (sia fisicamente come uno sport di squadra, sia spiritualmente che intellettualmente);
    • Cerca di impegnarti in attività socialmente utili che ti mettano a contatto con persone che condividono i tuoi stessi valori.
    • Praticate la spiritualità (zen, buddismo, altre pratiche spirituali)
    • Pratica la respirazione (pranayama, rebirthing, respirazione olotropica)
    • Pratica del buon sesso (per la produzione di endorfine (anandamide)
    • Se sei fortunato/a goditi l’innamoramento (produce feniletilammina (PEA) o “love drug”

PER CONCLUDERE
Dobbiamo affrontare le cose in modo diverso, dare priorità a ciò che è importante ricordando che anteporre noi stessi a tutto il resto, di tanto in tanto, è sano e anche necessario.

 

 

– James L. Wilson, MD – Adrenal Fatigue: The 21st Century Stress Syndrome – Smart Publications, 2002 (con oltre 150 referenze scientifiche)
– Michael Lam, MD – Adrenal Fatigue Syndrome – Adrenal Institute Press, 2012 (con oltre 180 referenze scientifiche)
– John W. Tintera, MD – The Hypoadrenocortical State and its Management – New York State Journal of Medicine, 55 (13): 1-14 , 1955
– William McK.Jefferies, MD – Safe Uses of Cortisol – Charles C. Thomas Publisher; 3° ed. 2004 (con oltre 240 referenze scientifiche)
– Raul Vergini – Fatica surrenale (sitografia)

 

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