della dr.ssa Valentina Ganz naturopata                

La cute menopausale è una cute con aging intrinseco il cui invecchiamento è accentuato dalla caduta ormonale. I principali fenomeni cutanei della menopausa riguardano la perdita di collagene (il 30% in 5 anni dalla cessazione delle mestruazioni), le irregolarità nella sintesi di melanina, la perdita di proteoglicani e glicoproteine di struttura, la riduzione del fattore naturale di idratazione.

L’invecchiamento intrinseco è un processo lento, soprattutto nel caso in cui l’invecchiamento ambientale (che include lo stile di vita, come ad esempio il fumo) sia scarso o assente, in tal senso i cambiamenti a livello della pelle si notano solo in età avanzata, con rughe sottili, colore pallido, ridotta elasticità ed evidenziamento delle rughe di espressione. Si assiste ad una riduzione dello spessore del derma, con diminuzione dei fibroblasti e dei mastociti, con ridotta produzione di collagene e ridotta vascolarizzazione. Nello specifico, durante l’invecchiamento intrinseco si ha una graduale degradazione dei componenti della matrice extracellulare, in particolare elastina e collagene. La perdita di elastina si traduce nella riduzione di elasticità della pelle matura. In generale lo strato del derma subisce danni maggiori rispetto all’epidermide, che comunque vede ridotta la sua fondamentale funzione di barriera. Alterazioni nel processo di cheratinizzazione e nel contenuto lipidico dello strato corneo portano frequentemente a fenomeni di secchezza cutanea.

Nell’invecchiamento intrinseco la formazione di rughe è dovuta a cambiamenti nello strato più profondo del derma, con perdita di collagene, deterioramento delle fibre di collagene ed elastina e cambiamenti a livello delle giunzioni fra derma ed epidermide, che diventano più lasse. La frammentazione del collagene è responsabile della perdita di integrità strutturale e in un danneggiamento della funzione dei fibroblasti.

La cosmesi di derivazione vegetale ci presenta svariate soluzioni specifiche, che riguardano la protezione dell’idratazione, del microcircolo cutaneo, la stimolazione della produzione di collagene e l’attività schiarente. Per ognuna di queste esigenze, prendiamo in esame un attivo vegetale:

Protezione del fattore naturale di idratazione

CONSOLIDA: questa pianta officinale contiene un’importante percentuale di mucillagini (29%), in grado di formare un film idratato estremamente benefico per le pelli aride e screpolate. Significativo è anche il contenuto in allantoina, in grado di stimolare la rigenerazione dei tessuti cutanei. I preparati a base di Consolida sono conosciuti anche per l’azione cicatrizzante su ulcerazioni di varia natura (tipo ragadi del seno) e altresì per l’azione antinfiammatoria che trova impiego in caso di periostiti, tendiniti, artriti, distorsioni, contusioni, strappi muscolari, ematomi.

Normalizzazione del microcircolo

GINKGO BILOBA: è un albero antichissimo, le cui foglie vengono impiegate nelle turbe vascolari della microcircolazione periferica. Il Ginkgo biloba contiene potenti attivi antiossidanti. E’ un vasoregolatore, con un’azione vasodilatatrice arteriolare e vasocostrittrice venosa, rinforza la resistenza capillare e diminuisce l’iperpermeabilità capillare, fondamentale quindi nei cosmetici per migliorare e proteggere al contempo il microcircolo.

Stimolazione della sintesi del collagene e dell’attività dei fibroblasti

GINSENG: questa preziosa radice ha dimostrato possedere una significativa azione nell’attivazione della sintesi del collagene, oltre ad importanti proprietà immunostimolanti, bioattivanti, antiaging e antiossidanti. A livello cutaneo l’estratto di Ginseng è in grado di ridurre significativamente le rughe del contorno occhi, migliorando l’elasticità della pelle e riducendo il livello di perdita dell’idratazione transepidermica, con importanti risultati sull’idratazione cutanea generale

Schiarenti cutanei

LIQUIRIZIA: l’acido glicirrizico, il principio attivo della radice di Liquirizia, è stato studiato per le sue proprietà antinfiammatorie. La radice di Liquirizia offre anche pigmenti schiarenti, come liquiritina e isoliquertina, che disperdono la melanina, e glabridina, che agisce inibendo la tirosinasi. La tirosinasi è un enzima che gioca un ruolo cruciale nella sintesi della melanina attraverso la melanogenesi ed è quindi il più importante fattore su cui si focalizzano gli inibitori della melanogenesi disponibili nel mondo cosmetico. La radice di Liquirizia è efficace nel trattamento dell’iperpigmentazione associata a fotoinvecchiamento.

 

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dr.ssa Valentina Ganz –  cell: 346 3158138, e-mail: valjaganz@gmail.com

 

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