tratto dalla tesi di diploma della naturopata Patrizia Manetti –
I dati statistici relativi all’incidenza della depressione sulla salute, a partire dai giovani, dello stress e anche dei fattori epigenetici sull’insorgenza e sull’evoluzione dei sintomi depressivi, ci portano a considerare l’importanza della Naturopatia per il trattamento di questo disturbo nelle sue varie forme.
In particolare nella sua funzione preventiva e, in accordo con il personale medico competente, di supporto nei trattamenti sanitari, durante la progressiva riduzione della terapia e anche terapeutica nei fenomeni di insorgenza, nelle depressioni lievi o medie o nei casi di inefficacia delle terapie consuete. Inoltre, anche i dati sulle risposte al placebo, relativamente ai disturbi dell’umore, sono indice del fatto che intervengono altri meccanismi nella guarigione, oltre al farmaco stesso o alla psicoterapia, e che quindi, un approccio che tenga in considerazione la persona nella sua globalità, dei suoi quattro livelli di espressione fisico, emotivo, mentale e spirituale e anche del suo aspetto energetico, può avere una grande utilità ed efficacia.
Se consideriamo la melanconia o depressione non tanto come malattia, ma come uno stato di bassa pressione in senso energetico, come un segnale di uno squilibrio di tutto l’organismo e il soggetto depresso nel suo aspetto olistico, nella sua interezza fisica, psichica e spirituale, ci rendiamo conto di quanto possa essere utile un intervento multidisciplinare che tiene in considerazione corpo, mente e anima. Attraverso un colloquio basato sulle tecniche del counseling, possiamo accompagnare la persona nelle varie fasi della vita, alla consapevolezza e al riconoscimento di atteggiamenti e sintomi che possono portare alla depressione e quindi intervenire tempestivamente in un’ottica di prevenzione in particolare per quanto riguarda stile e ritmi di vita, alimentazione e carenze nutrizionali, attività fisica, gestione delle energie vitali e delle emozioni.
Nelle indicazioni e nelle tecniche della psicosintesi di Roberto Assagioli, si esprime il concetto fondamentale che ciascuno, partendo da ciò che è, ha il potere e la responsabilità di attuare le proprie potenzialità individuali attraverso un lavoro guidato, ma essenzialmente autoformativo, arrivando alla consapevolezza di sé e alla conquista dell’armonia interiore. Questo può avere una grande valenza soprattutto a livello educativo e quindi di prevenzione a tutti i livelli e in tutte le fasi della vita.
Ci vengono poi in aiuto una serie di strumenti che il naturopata può mettere a disposizione della persona tendente alla depressione o con un atteggiamento depressivo in atto che, in un’ottica di risonanza e vibrazione possono risultare molto utili sul piano di ripristino energetico e quindi per prevenire l’insorgenza o agevolare la guarigione. Fitoterapia, floriterapia, riflessologia plantare e calatonia, una tecnica di trattamento manuale energetico basata su tocchi sottili in varie parti del corpo, le visualizzazioni, la meditazione nelle sue varie forme e tante altre.
Possiamo utilizzare la fitoterapia attraverso piante adattogene come rodiola, eleuterococco, ginkgo biloba e poi iperico, melissa, griffonia, lavanda anche come olio essenziale.
Per quanto riguarda la floriterapia, tra i fiori di Bach i più indicati sono:
♣ GENTIAN: il fiore della fede, nel senso di fiducia nell’elemento positivo, in una forza interiore. E’ molto efficace negli stati di depressione causati da un evento ben preciso come un grave lutto o la perdita del lavoro o una separazione.
♣ MUSTARD: il fiore della luce, legato al potenziale spirituale della serenità e della chiarezza luminosa. E’ particolarmente utile quando si avverte la malinconia tipica della stagione primaverile o autunnale e durante la menopausa quando diminuisce la produzione di certi ormoni.
♣ RED CHESTNUD: il fiore del distacco, può risultare particolarmente utile in tutti i casi in cui ansia e depressione derivano dalla difficoltà di accettare il distacco, recidere il cordone ombelicale soprattutto sul piano energetico. Questo può avvenire anche in modo indiretto ad esempio quando il rapporto simbiotico di una madre sul figlio è la causa dei problemi di entrambi, l’assunzione del rimedio su uno ha effetto anche sull’altro.
♣ SWEET CHESTNUD: il fiore della liberazione, è indicato per lo stato interiore di sofferenza, per coloro che pensano di aver raggiunto il limite della sopportazione umana, si sentono perduti, abbandonati e disperati.
♣ WILD ROSE: il fiore della voglia di vivere, è utile per le persone che si limitano ad una visione della vita in senso negativo, con un atteggiamento di rassegnazione verso le varie situazioni come se non ci fosse per loro nessuna possibilità di miglioramento, vivono in modo apatico.
E’ possibile suggerire un fiore in particolare o la miscela (massimo 6 fiori) considerando che nel primo caso l’efficacia può essere maggiore e i tempi di risposta più rapidi.
Si consiglia l’assunzione di 4 gocce sublinguali del rimedio 4 volte al dì lontano dai pasti.
Ti è piaciuto questo articolo e vuoi saperne di più?
Puoi contattare la naturopata Patrizia Manetti:
e-mail: patrizia.manetti@alice.it