della dott.ssa Valentina Irato naturopata –
L’allattamento al seno è il primo contatto, intimo, di fiducia reciproca e sintonia, che la neo mamma instaura con il proprio neonato.
È la prosecuzione fisiologica del rapporto che si è creato durante la gestazione in cui il lattante trae conforto, calore, sicurezza, protezione, benessere, amore incondizionato e nutrimento.
Allattare al seno è considerato tanto importante che dal 1991 l’United Nations Children’s Fund (UNICEF) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno promosso una campagna mondiale, conosciuta come Iniziativa Ospedale amico del bambino, con l’obiettivo di mettere a disposizione di ogni neonato e di ogni mamma un ambiente adatto a promuovere, supportare e proteggere l’allattamento al seno materno nei punti nascita.
Inoltre l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definitivamente affermato che il latte materno è il primo, unico, inimitabile ed assolutamente preferibile modo di alimentare i neonati, in quanto fornisce tutti i nutrienti essenziali per ottenere una buona crescita ed un normale sviluppo nei primi mesi di vita del lattante.
Il primo latte, prodotto dal VII° mese di gravidanza fino a circa il 5° giorno di vita, viene definito colostro, un liquido di color giallo, che pur non essendo prodotto in elevate quantità (50 ml al giorno) è sufficiente a soddisfare il fabbisogno del neonato in quanto ricco di proteine, immunoglobuline, vitamine e fattori di crescita.
Al colostro fa seguito il cosiddetto latte di transizione, così chiamato fino al quattordicesimo giorno dal parto, per poi essere definito latte maturo.
Negli ultimi cinquant’anni, però l’allattamento al seno ha subito un declino nei paesi industrializzati, dovuto in particolar modo al cambiamento delle condizioni della donna e alla disponibilità di molti sostituenti artificiali.
Malgrado ciò, questo primordiale metodo nutrizionale offre molti vantaggi che devono essere presi in considerazione dalle neo mamme: oltre ad essere facilmente digeribile ed assimilabile, è sempre prontamente disponibile, fresco, alla giusta temperatura e senza possibilità di essere contaminato da agenti esterni. Inoltre protegge il neonato dall’insorgenza di malattie e di allergie.
Oggi, sono molte le neo mamme che si servono dei prodotti fitoterapici al fine di trarre benefici sia per sé che per il piccolo durante la fase di allattamento: una recente statistica ha evidenziato che il 43% delle donne fa uso di piante galattogene.
Cosa sono?
Dai termini greci “gala” (= latte) e “agagos” (= conduttore), il termine galattogene sta ad indicare sostanze che aiutano ad indurre, mantenere ed aumentare la produzione e la secrezione di latte da parte delle ghiandole mammarie. Esse sono altresì note come galattagoghe o galattofore.
L’attività galattogena è tipica delle seguenti piante: Agnocasto, Finocchio, Galega, Anice verde, Verbena e Fieno greco.
Attenzioniamo la Galega officinalis.
È una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Fabaceae o Leguminose, il cui nome botanico deriva dal greco gala aghein “apportatrice di latte”, conosciuta anche negli antichi erbari come Erba ruta delle capre o Erba capraria.
Per i suoi principi attivi, la Galega officinalis, oltre ad avere proprietà ipoglicemizzanti, favorisce l’aumento della quantità del latte prodotto (fino al 50% in più), la qualità, incrementando il contenuto di sostanze nutrienti e inoltre migliora lo stato circolatorio della ghiandola mammaria. Della Galega officinalis si utilizzano in particolar modo le sommità fiorite, sotto forma di decotti e di estratti.
Tisana per l’allattamento:
- Galega sommità 40
- Basilico foglie 20
- Luppolo coni 20
- Finocchio frutti 20
Due cucchiai da tavola della miscela per un litro di acqua bollente; Lasciare in infusione per 15 minuti, filtrare e consumare durante la giornata. In genere questa tisana risolve i problemi legati ad una montata lattea che stenta a manifestarsi o che si rivela scarsa entro pochissimo tempo e consente di procedere con successo nell’allattamento.
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dott.ssa Valentina Irato naturopata
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