della Dott.ssa Rose-Line Hofmann   –

Ogni essere vivente sano possiede un sistema immunitario di difesa la cui funzione principale è, da una parte creare tolleranza verso le sostanze benefiche o inoffensive per l’organismo (alimenti, pollini, polvere…) e da un’altra parte reagire verso i vari possibili aggressori (corpi estranei, microbi). In alcune persone questo meccanismo si altera e reagisce in modo esagerato contro elementi della vita quotidiana che sono abitualmente inoffensivi. È l’inizio dell’allergia.

Allergia deriva da due parole greche: “allos” che significa diverso, “ergon” che significa azione.  L’allergia può essere quindi definita come una reazione eccessiva del sistema immunitario ad una sostanza di origine vegetale, animale o chimica che gli è estranea (allergene) e che risulta innocua nella maggior parte della popolazione.

Tale malattia è in parte legata al grado di civilizzazione e d’industrializzazione della popolazione. Sappiamo in effetti quanto questo “progresso” industriale possa avere una ripercussione sulla qualità dell’ambiente, dell’alimentazione ed anche sul livello di stress delle persone.

L’aumento continuo della frequenza delle allergopatie si verifica per tutti i tipi di allergeni siano essi da inalazione (pollini, acari, miceti…), da ingestione (alimenti, farmaci), da contatto (sostanze chimiche varie…), da puntura (veleni d’insetti).

Oltre alla predisposizione genetica, ci sono tanti altri fattori che favoriscono il manifestarsi dell’allergia e che saranno quindi da tenere presente sia nella fase diagnostica che nella fase terapeutica. Fra questi si possono ricordare: l’inquinamento chimico dell’aria, dell’acqua e del cibo (ossidi d’azoto, anidride solforosa, particelle diesel, insetticidi, metalli pesanti…), oppure nascere sottopeso o da una madre fumatrice, l’uso ripetuto di antibiotici nella prima infanzia, l’allattamento artificiale precoce, il consumo eccessivo e costante di certi alimenti che rilasciano istamina (cioccolato, vino, formaggi fermentati) o che sono ricchi in istamina (pomodori, insaccati stagionati, formaggi con miceti), questi sono tutti fattori che predispongono allo sviluppo di sintomi allergici.

Una recente diffusa teoria indica anche nell’eccesso d’igiene una delle cause precipitanti dell’allergia. È dimostrato infatti che un ambiente eccessivamente “sterilizzato” non è salutare per il sistema immunitario che in questa situazione è scarsamente utilizzato e diviene quindi più pronto allo sviluppo dell’allergia.

E’ di fondamentale importanza, all’inizio del trattamento antiallergico, riequilibrare il terreno cioè sensibilizzare il soggetto sulla qualità della sua dieta alimentare, avviare una depurazione del suo organismo e riequilibrare il suo sistema immunitario. Dal punto di vista dell’alimentazione sarà importante attenzionare tutti i cibi ricchi di istamina o che ne provocano la liberazione dopo la digestione.

Questi cibi sono quindi da evitare dalla dieta quotidiana, in particolare sono da eliminare nei periodi a rischio (sintomatologia in atto, pre-impollinazione):

• Latticini e Formaggi: tutti, in particolare: emmenthal, parmigiano, gorgonzola, fontina

• Crostacei e molluschi: gamberi, gamberetti, aragosta, granchio, cozze, vongole, ostriche

• Pesci: tonno, sgombro, acciughe, aringhe, salmone affumicato

• Verdura: pomodori (buccia), spinaci, funghi

• Frutta ad alto contenuto in salicilati naturali: fragole, pesche, albicocche, ciliegie, ananas, agrumi, banana

• Carni conservate: insaccati, salumi, carne in scatola

• Cibi in scatola, conservati o molto conditi

• Alcool: vino, superalcolici

• Cioccolato, miele, dolciumi, prodotti lievitati freschi.

Rimangono quindi la pasta, i cereali, la verdura (preferibilmente cruda e biologica), la carne, l’olio spremuto a freddo, la frutta con il consiglio generale di cucinare in modo semplice e genuino preferendo prodotti di stagione e biologici.

Di solito le diete ipo-istaminiche generano immediati vantaggi sulla qualità di vita dei clienti (scompaiono pruriti, riniti, stanchezza …). Non è consigliata l’eliminazione totale dell’alimento perché potrebbe accentuare la reattività ma recuperare, passo dopo passo , la tolleranza agli alimenti coinvolti.

Ricordarsi che lo stato interiore (no stress) sia nel momento della preparazione che nel momento della degustazione è di fondamentale importanza per la qualità della digestione e dell’assimilazione degli alimenti: l’armonia crea benessere!

Dal punto di vista della depurazione, gli organi emuntori (apparato digestivo, apparato respiratorio, reni, pelle) hanno il compito di eliminare le varie tossine prodotte dal nostro catabolismo o introdotte tramite l’aria, il cibo o l’acqua inquinati. È stato dimostrato che la maggior parte degli inquinanti ambientali (pesticidi, erbicidi, metalli pesanti, idrocarburi aromatici policiclici…) hanno un effetto deprimente sul sistema immunitario favorendo una predisposizione ad allergie e reazioni autoimmuni, è quindi importante supportare gli organi emuntori del soggetto nella loro funzione detossificante.

La tisana o, in modo più esatto, il decotto è la via maestra della depurazione in quanto la natura del veicolo di estrazione usato (l’acqua) incita di per sé alla depurazione (per via renale in particolare).

Esempio di tisana depurativa:

Cardo mariano (frutti contusi)    30 gr

Bardana (radice)    25 gr

Enula (radice)    25 gr

Liquirizia (radice)    20 gr

50 gr in un litro d’acqua. Far bollire per 5 minuti. Fare infondere per 30 minuti. Filtrare e bere tutto in 3-4 somministrazioni lontano dai pasti.

Per quanto riguarda il riequilibrio del sistema immunitario è consigliata l’assunzione di Echinacea, di Eleuterococco (Eleuterococcus senticosus) o Ginseng siberiano, classificato come piante adattogena, ovvero ha un’azione farmacologica innocua, ripristina l’equilibrio dei parametri fisiologici, incrementa le capacità d’adattamento allo stress. È quindi una pianta particolarmente indicata per riequilibrare il terreno (detossificante, antistress), inoltre la sua azione immunomodulatrice è particolarmente ricercata in caso di allergia o intolleranza (ipersensibilità del sistema immunitario del soggetto). L’integrazione della dieta con vitamine e oligoelementi aiuta anche al riequilibrio del sistema immunitario.

Vitamina C da 0.5 a 3 grammi al giorno, Zinco e Rame sotto forma di sali facilmente assorbibili, hanno dimostrato di avere un’azione antiallergica rallentando la liberazione di istamina.

 

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