della dr.ssa Valentina Ganz, naturopata –
Incertezza, preoccupazione, riorganizzazione di spazi e ritmi quotidiani: mai come in questo periodo viene messa a dura prova la nostra capacità di resistenza e adattamento, con una trasformazione delle nostre giornate in vere e proprie prove di carico.
Esiste un modo gentile e profondo di agire sull’equilibrio del nostro sistema corpo-mente ed è quello offerto dalla fitoterapia. L’uso delle piante officinali si radica in una tradizione di impiego vecchia almeno 3500 anni, che gode oggi di un approccio evidence based in grado di dare conferma scientifica al modo con cui per secoli ci siamo curati. E non serve troppo tempo per vedere i risultati: la buona riuscita di un intervento fitoterapico è spesso una questione di concentrazioni e dosaggi giusti.
Ecco tre rimedi per ritrovare un po’ di serenità:
Withania somnifera, altrimenti nota come Ashwagandha: è una pianta dalla comprovata azione antistress, con una specifica attività di riduzione della componente di ansia, comportamento aggressivo e di abbassamento del tono dell’umore che dallo stress conseguono. Insomma, la pianta ideale per quando vorremmo dare uno scappellotto a qualcuno ma i nostri alti principi morali non ce lo permettono. La Withania migliora la capacità di apprendimento e la memoria, ideale se fra i dodicimila impegni della giornata iniziamo a dimenticare qualcosa. Della Withania è stata dimostrata l’attività immunomodulante e antinfiammatoria, molto utile nella prevenzione dell’influenza e di infezioni recidivanti.
Modalità d’uso generali: da 200 a 500 mg/die di estratto secco titolato al 1,5-2,5% in witanolidi.
Rhodiola rosea, la “radice dorata”: come la Withania, appartiene alle piante ad azione “adattogena”, vale a dire in grado di promuovere il nostro adattamento in condizioni di stress, aumentando la nostra energia adattativa, fondamentale quando il nostro equilibrio e le nostre abitudini subiscono un cambiamento. Se lo stress per definizione è la sindrome generale di adattamento, le piante adattogene sono la risposta naturale per vivere con più serenità i mutamenti di cui la vita si compone. Le piante adattogene si distinguono inoltre per un’azione che favorisce il ripristino della normalità rispetto a dei parametri fisiologici e che non provoca alterazioni nelle funzioni dell’organismo, in tal senso si prestano anche all’assunzione per più settimane in sicurezza. Se le piante adattogene in generale si distinguono per un’azione tonificante, la Rhodiola nello specifico agisce in una direzione più rilassante, che la rende indicata nelle condizioni di stress associate ad ansia. Migliora la resistenza alla fatica, aumenta il senso di benessere generale ed è utile nelle condizioni in cui ci sentiamo sovraccarichi e stanchi. Trova impiego nelle forme depressive di lieve entità, nelle fasi di tristezza e pesantezza che caratterizzano i cicli della vita. E se la tendenza è quella di scaricare la tensione sul cibo, mangiucchiando durante il giorno per nervoso o per noia, ecco che la Rhodiola ci aiuterà gradualmente a modificare questo comportamento.
Modalità d’uso generali: 300-600 mg/die di estratto secco titolato al 3% in rosavine.
Bacopa monnieri, anche nota come Brahmi: svolge una fondamentale azione di supporto ed equilibrio del sistema nervoso, con una notevole attività ansiolitica. Anche in questo caso l’azione ansiolitica si somma a quella di miglioramento dell’apprendimento, oltre ad essere un valido supporto neuroprotettivo e antiossidante. In pratica, è un antiage per il cervello. Non parliamo solo di azione a livello di sistema nervoso centrale ma anche di attività spasmolitica sulla muscolatura liscia, indicata in caso di spasmi viscerali di natura psicosomatica. Se l’ansia ci prende la pancia e ce la strizza, è il momento giusto di pensare alla Bacopa.
Modalità d’uso generali: 150 mg 3 volte al giorno di estratto secco titolato al 20% in bacosidi.
La grande sfida della prevenzione oggi risiede nella capacità di conoscere se stessi, i propri meccanismi e di agire sulla loro modulazione durante le diverse fasi della vita, il più possibile con strumenti efficaci e rispettosi dell’equilibrio individuale come le piante officinali, massima espressione della vis medicatrix naturae, la forza di guarigione della natura. Per fare questo, per evitare di intervenire quando è ormai troppo tardi e l’equilibrio si è rotto, è necessario un atteggiamento proattivo, di autentica presa di coscienza del ruolo fondamentale delle nostre scelte quotidiane per la nostra salute.
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