della Dott.ssa Mariuccia Sofia e della Naturopata Giuliana Papa

Scrivere delle carote è come raccontare della panacea di tutti i mali. Ci sono cibi che dall’antichità hanno rivelato la loro natura benefica e che ti fanno riflettere sulla magia della relazione che l’essere umano può stabilire con la Natura, anche in relazione al cibo e ai nutrienti che trae dal generoso mondo vegetale.

Nonostante nel 1.600 in Inghilterra le donne mettessero nei cappelli foglie di carota al posto dei fiori e delle piume, il valore nutrizionale delle carote al di là di quello ornamentale è stato sempre intuito. Oltre all’uso delle maschere di bellezza per la salute della pelle, al consumo suggerito nei mesi precedenti la bella stagione per prepararsi ad un’abbronzatura omogenea con la corretta produzione di Melatonina, e all’escamotage spezzafame con poche calorie per le quali sono celebri, le carote, tra pigmenti di vario genere, polifenoli e antocianine, rappresentano un bouquet colorato e ricco di proprietà salutari interessanti.

Sapevate che questi ortaggi in natura possono essere multicolor? Quelle arancioni, che vediamo più di frequente, sono solo una delle varietà, ma esistono anche quelle nere, viola, rosse, gialle e bianche, ciascuna, a seconda della quantità e tipologia di polifenoli presenti. Tutti conoscono quelle arancioni che contengono beta carotene ed alfa carotene precursori della vitamina A preziosa per la salute della pelle, delle mucose, e che sono utili alla vista nella prevenzione della formazione di cataratta e nella progressione di degenerazioni maculari, in accordo con la Luteina, una xantofilla presente anche nella più rara varietà gialla. Le carote rosse, come i pomodori, sono anche ricche di un prezioso antiossidante, il Licopene, così come quelle viola contengono antociani, composti studiati per la loro attività anticoagulante e antinfiammatoria. Da anni si studia anche l’effetto che questi pigmenti hanno sulla salute cardiovascolare, permettendo la riduzione di LDL o colesterolo cattivo e di conseguenza la presenza di placche aterosclerotiche nei vasi.   Questi polifenoli simili a quelli che danno ai mirtilli e al vino rosso il loro colore, nelle carote presentano un vantaggio in più: in esse questi composti rimangono legati alle fibre dell’ortaggio, diventando disponibili solo quando raggiungono il colon, dove collaborano all’integrità della parete intestinale.

Prima di portare le carote in tavola sarà bene ricordare che il betacarotene – precursore della vitamina A – è più disponibile se le scottiamo leggermente in padella o in acqua molto calda. La vitamina A è liposolubile, quindi viene assorbita meglio dal nostro corpo se la accompagniamo con dei grassi buoni, come l’olio d’oliva extravergine. È comunque bene alternare il consumo di carote crude e cotte, perché alcune vitamine in esse contenute, come la vitamina C, sono sensibili al calore e si deteriorano con la cottura.

Ecco quindi la ricetta della Naturopata e cuoca Giuliana Papa da realizzare con le carote, le regine di questa stagione.

CIALDE DI CAROTE E QUINOA CON PURE’ DI SPINACI

Ingredienti per 8-10 cialde: 400 gr di carote, 70 gr di quinoa, 500 gr spinaci puliti, 200 gr patate, un limone, alloro, rosmarino, curry, olio, sale, pepe, zenzero.

Lessate le patate e appena pelate schiacciatele subito riducendole a purè con sale olio e pepe.

Stufate con uno spicchio di aglio gli spinaci quindi frullateli con il succo di un limone sale, zenzero. Mescolate gli spinaci e le patate con quanto basta di olio.

Pulite e affettate sottilmente le carote e disponete le fettine in una teglia con carta forno, conditele con sale, curry, un filo di olio; cuocetele in forno per 10-15 minuti a 180°, devono diventare morbide e asciutte e poi frullatele.

Cuocete la quinoa in acqua, rapporto 1 a 2, profumata con foglie di alloro, rametti di rosmarino e un filo di olio. Sarà pronta quando sarà asciutta e si staccherà il filino bianco. Unite la quinoa le carote e la buccia del limone grattugiato mescolate.

Versate il composto, su una teglia coperta con carta forno, un cucchiaio alla volta schiacciando l’impasto con le mani unte cercando di ottenere dei dischi sottili, cuocete in forno a 180° per 10 minuti, giratele e di nuovo in forno per 2-3 minuti fino a doratura.

Disporre su un piatto bianco le cialde (1/2 porzioni facendo attenzione perché sono molto morbide) e al centro un cucchiaio abbondante di purè di spinaci. Se volete, spolverate il tutto con sesamo abbrustolito.

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