della Dott.ssa Olga Nastasi
Nel corso della storia, varie culture hanno compreso che l’essere umano non è fatto solo di materia. La maggior parte dei ricercatori ritiene che il sistema dei chakra sia nato in India quattromila anni fa come un sistema di classificazione dell’anatomia esoterica umana. Anche se normalmente viene associato all’India, il sistema chakrico è intrecciato con parecchie altre culture. Per citarne alcune: molte pratiche dei primi Esseni, una comunità religiosa e spirituale della Palestina del II sec. A.C. rispecchiavano quelle dell’India antica; anche i mistici islamici Sufi utilizzavano un sistema di centri energetici e presero in prestito dallo yoga tantrico il processo di risveglio della Kundalini così come fecero certi gruppi di indiani dell’Asia o di indiani d’America. I Maya del Messico ritengono addirittura di aver insegnato il sistema chakrico agli Indù, gli Indios Inca del Perù e i Cherokee dell’America del nord avevano un proprio metodo basato sui chakra.
In occidente venne per la prima volta introdotto nel XVI secolo da uno yogi indiano nel Sat-Chakra-Nirupana; in seguito nel 1919 Arthur Avalon nella sua pubblicazione Il Potere del serpente consegnò alla cultura occidentale la conoscenza dei chakra.
Avalon ritiene che i chakra siano dei centri di consapevolezza e ne enumera sette. Anodea Judith basandosi sull’interpretazione di Avalon aggiunse alcune informazioni riguardanti gli aspetti psicologici dei chakra definendo il sistema chakrico moderno che conosciamo.
Anatomicamente ogni chakra è associato a un plesso nervoso e a una ghiandola endocrina aventi affinità energetica funzionale.
I sette chakra principali sono situati su una linea ascendente dalla base della colonna vertebrale al capo. Sono suddivisi in: mentali ed emozionali. Ciascun chakra ha due entrate: anteriore e posteriore, tranne per il primo, che ha un’entrata dal basso verso l’alto e il settimo con entrata dall’alto verso il basso.
Il significato di Chakra è “ruota o disco”, ciascun chakra contiene programmi vitali che riguardano la nostra storia. Abbiamo un programma di sopravvivenza (mangiare, dormire, coprirsi), programmi per la sessualità, il potere, l’amore, la comunicazione. I programmi sono coscienti o meno. Guarire è riscrivere i nostri programmi! Tutte queste ruote sono in perpetua rotazione, in ciascuna di esse fluisce una forza del mondo superiore chiamata Chi dai cinesi e Prana dagli Indù. La loro funzione è quella di scomporre questa energia in una forma utilizzabile dal corpo umano.
Adesso vediamo per cenni una descrizione dei sette chakra principali:
Il primo chakra– Situato tra l’ano e i genitali, rappresenta la nostra identità fisica, ha il compito dell’autoconservazione. Posso osservare me stesso avere fame, sonno, sentirmi donna, magra etc.. non posso dissociarmi da questa identità, dal mio corpo, non posso cioè non mangiare non dormire etc. Sviluppare un atteggiamento sano e positivo verso il proprio corpo, praticare regolarmente sport, seguire programmi di depurazione, cercare un legame con la terra, sono tutte pratiche utili allo sviluppo di un’autocoscienza relativa alla nostra identità fisica.
Il secondo chakra– situato alla base degli organi genitali, rappresentala la nostra identità emozionale, ha il compito dell’autogratificazione. L’identità emozionale amplia l’esperienza del corpo. È il chakra della relazione, quando questa ha un carattere affettivo-sensuale apporta quegli elementi che nutrono e valorizzano numerosi aspetti del sé personale. Esprimere i propri sentimenti, bere acqua pura, favorire bagni termali, praticare balli di coppia, sono tutte pratiche utili a un sano sviluppo di questa identità.
Il terzo chakra- situato tra l’ombelico e la base dello sterno, rappresenta la nostra identità sociale orientata verso l’autoidentificazione. E’ l’esecutore interiore che decide cosa fare. Ci porta all’esterno aprendoci alla società in cui viviamo. Sentirsi padroni di sè stessi e della propria esistenza, sviluppare la volontà, entrare in contatto con l’energia solare, aiutano alla riarmonizzazione di questo chakra.
Il quarto chakra– situato al centro della cassa toracica, rappresenta la nostra identità sociale. Affonda le radici nell’ego ma attraverso la nostra autoaccettazione siamo disponibili ad includere gli altri, percependo il nostro ruolo nel servire in modo altruistico. E’ il chakra dell’amore impersonale. Distaccarsi progressivamente dalle proprie preoccupazioni, coltivando il desiderio di servire il prossimo, aprirsi alla bellezza della natura, curare le relazioni con i regni di natura, rappresentano opportunità utili per un sano funzionamento di questo chakra.
Il quinto chakra– situato tra la fossetta giugulare e la laringe, rappresenta la nostra identità creativa orientata all’autoespressione. Ci identifichiamo con la nostra parola attraverso gli impegni che assumiamo. Il nostro cammino è la realizzazione del nostro contributo personale nel sistema più vasto. L’io personale trascende in quello impersonale. Coltivare le arti, la recitazioni, il canto, tenere un diario dove sviluppare le proprie capacità espressive in forma scritta, sono alcuni consigli per un sano sviluppo di questo chakra.
Il sesto chakra– situato sopra la radice del naso, tra le sopracciglia, rappresenta la nostra identità archetipica. Vediamo la nostra storia come un evento nella storia più ampia. Se maturiamo a questo livello facciamo esperienza della riflessione del sé nel sistema più vasto. Se abbracciamo un compito esistenziale questo contribuirà a una più grande causa archetipica. Sviluppare un atteggiamento di perdono, fare passeggiate sotto il cielo stellato, annotare i sogni e attribuirne un proprio significato, tutto ciò servirà a trasmutare il proprio ego.
Il settimo chakra– situato fuori dal corpo, sopra la testa, rappresenta la nostra identità universale. Più si espande la nostra coscienza più si amplia la nostra identità. Rivela la connessione della persona con la propria spiritualità e la completezza del suo essere (fisico, emotivo, mentale e spirituale). Dedicarsi allo sviluppo della propria spiritualità, praticare la preghiera e la meditazione, tutto questo aiuterà l’integrazione corpo-spirito.
Sono disponibili moltissime descrizioni sui chakra che fanno riferimento al: colore, suono, nota musicale, animale, pianeta e molte altre classificazioni; ci basti sapere che ciascuno di noi può intraprendere un meraviglioso viaggio dentro di sé in un mondo a colori! Un arcobaleno collega infatti cielo e terra, mente e corpo. Attraversare i chakra è un processo alchemico di crescente affinamento, un viaggio di autoconsapevolezza alla ricerca del sacro, ricco delle infinite possibilità dell’essere umano di essere un trasformatore di sé stesso e delle energie della vita!
Bibliografia:
“Il sistema dei chakra e la psicologia” Anotea Judith;
“Il corpo sottile” Cyndi Dale.
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