del Massoterapista MCB e Riflessologo Plantare, Giuseppe Calcagno –

Contatto con il mondo…

Il tatto è stato descritto come il mezzo fondamentale attraverso il quale entriamo in contatto con il mondo (Barnett, 1972) e allo stesso tempo come il sistema sensoriale più semplice e lineare (Geldard, 1960).

Un contatto leggero invita l’anima a risalire alla superficie per incontrare le dita che la toccano.” Hugh Milne (1995)

Vorrei partire da queste meravigliose ed illuminanti affermazioni per accennare al tema del tocco, del contatto attraverso il tocco e della grande importanza che questo senso ha nel nostro vivere da esseri umani.

Quanto tempo impieghiamo al giorno nel toccare dispositivi elettronici? Ecco subito la mia prima provocazione… Ma quante volte al giorno invece abbiamo un contatto fisico con un altro essere umano? Oggi, a causa della situazione globale che stiamo vivendo, sappiamo bene come e quanto questo tema sia attuale, e sappiamo inoltre che le norme di sicurezza legate al distanziamento, hanno imposto la negazione del contatto fisico, facendo emergere tutte le conseguenze di ciò, in termini emotivi, psicologici, sociali, ed energetici.

Il contatto fisico è la forma di comunicazione più primitiva, sia dal punto di vista filogenetico (la nostra storia come specie umana) sia ontologico (la nostra storia come individui). Alla nascita, il tatto è il senso più sviluppato ed è attraverso l’esperienza di contatto fisico che sviluppiamo il nostro Sistema Nervoso, organizziamo il pensiero, costruiamo relazioni e legami interpersonali, e sviluppiamo il senso dello spazio e del tempo, grazie ai ritmi di coccole, poppate, essere tenuti in braccio, carezze, separazioni.

I gesti che permettono al neonato di crescere sano e sicuro, amabile e forte sono i gesti più antichi dell’accudimento e del dare e ricevere affetto e nutrimento. Il tatto è fondamentale per la crescita, lo sviluppo e la salute dei bambini, così come per il benessere fisico e mentale degli adulti. I bambini che non ricevono un’adeguata interazione umana – e soprattutto un tocco amorevole – possono diventare depressi e ansiosi, non crescere correttamente, sperimentare ritardi nello sviluppo ed essere inclini alla violenza e al comportamento compulsivo e/o antisociale. La mancanza di amore e contatto può provocare problemi corporei, disturbi alimentari, e il corpo può diventare allo stesso tempo lo scenario del disagio ed il bersaglio della rabbia e della paura. Al contrario, invece, il contatto fisico e le carezze permettono la crescita dei bambini prematuri, e un rapido recupero delle condizioni relative alla nascita anticipata.

René Spitz, psicoanalista, che con i suoi studi ha rivoluzionato il mondo della pediatria, ha compiuto un’accurata ricerca scientifica osservando i bambini in condizione di deprivazione affettiva, ad esempio negli ospedali ed orfanotrofi, ed è emerso che i neonati che non ricevono affetto vanno incontro a danni irreversibili dal punto di vista motorio, affettivo, del linguaggio e dello sviluppo intellettuale.

Tentando di offrire degli spunti di riflessione, ho voluto concentrare questo breve articolo, su alcuni aspetti legati al contatto fisico, che forse, oggi più che mai, possono essere una chiave per non perdere le coordinate di un’umanità che cambia, affronta prove nuove e difficili, e che cerca disperatamente di non perdere la propria identità. Relazione, ascolto, guarigione, comunicazione emotiva, tutto questo si attua attraverso il naturale contatto fisico tra le persone. Attraverso il contatto esprimiamo, emozioni, bisogni, volontà, disponibilità e accoglienza, solitudine.

Hertenstein, nell’ultimo decennio ha approfondito dal punto di vista scientifico, il ruolo del contatto fisico nella comunicazione delle emozioni, attraverso due esperimenti ormai divenuti famosi nell’ambito delle neuro scienze, in cui, in una condizione di deprivazione del senso della vista, due persone sconosciute entrando in contatto fisico, dovevano comunicare con il tocco emozioni stabilite. Lo studio di Hertenstein conferma che il contatto fisico può comunicare diverse emozioni, almeno 8: rabbia, paura, felicità, tristezza, disgusto, amore, gratitudine, simpatia. Inoltre, ogni emozione è associata a un determinato comportamento di interazione tattile.

Il contatto fisico include l’essere all’interno dello spazio personale di qualcuno, il tenersi per mano, abbracciare, baciare, le carezze ed il contatto sessuale. Il contatto fisico gioca un ruolo cruciale nel generare e migliorare l’amore verso gli altri e verso sé stessi. Attraverso il contatto fisico il bisogno può diventare desiderio, movimento verso l’altro. Toccare e sentirsi toccati, quindi acquisisce un significato che, partendo dalla percezione, abbraccia i diversi piani del sé. Pensiamo per un attimo alla nostra pelle… Il più grande organo del nostro corpo.

… La pelle… un confine sensibile tra il dentro e il fuori, un confine, un limite che incontra il limite ed il confine dell’altro per espandersi.

Nella vita di tutti i giorni, usiamo alcune espressioni per connotare delle esperienze in modo negativo o positivo: diciamo che una determinata persona “non ha contatto con la realtà”, mentre un’esperienza profondamente sentita viene spesso descritta come “toccante”.

Oltre trent’anni fa, lo psicologo americano J.M. Jourard dimostrò l’esistenza di un rapporto direttamente proporzionale tra la stima che un individuo ha di sé e la quantità di contatti fisici che ha con gli altri.

Il contatto fisico è un linguaggio che usiamo istintivamente per mostrare i nostri sentimenti, per far sentire agli altri che li amiamo, li desideriamo o li apprezziamo. Spesso la risposta al dolore fisico o emotivo è subito quella di un tocco, contatto con la parte dolente, rannicchiarsi per piangere o abbracciarsi e dondolare, posare il capo stanco sulle braccia, massaggiare inconsciamente le membra doloranti.

E qui permettetemi di accennare ad un tema a me molto caro. Il Massaggio.

Il massaggio è una naturale modalità comunicativa tra gli esseri umani, volta ad armonizzare, attraverso il tocco, il corpo e la mente, preservando e aumentando così la salute ed il benessere, riducendo lo stress, alleviando i dolori originati dalle tensioni, facilitando il sonno e rafforzando i legami fra le persone.

Attraverso il massaggio può avvenire una relazione molto profonda tra chi massaggia e chi viene massaggiato, una comunicazione non verbale basata su un tocco consapevole, un ascolto ed una accoglienza vicendevole che cura e si prende cura.

Il massaggio è uno dei gesti più naturali che compiamo quotidianamente in maniera istintiva. Soffermiamoci un attimo a pensare… Ad ognuno di noi sarà sicuramente capitato di frizionare una spalla indolenzita per una contrattura, oppure appoggiare la nostra mano in quella parte del corpo che ci fa male dopo avere preso una botta o ancora quando il nostro bambino/a cade e  si fa la bua, noi subito appoggiamo le nostre labbra, dando un bacio di conforto per attenuare il dolore… Certamente è cosi,  inconsapevolmente il primo gesto naturale che facciamo è quello di massaggiare grossolanamente la parte dolorante avvertendo così un leggero beneficio in quanto tramite la manipolazione manuale, si svolge un’azione analgesica sulle parti dolenti dell’organismo.
Beh, a quanto pare la stessa azione benefica, il massaggio la svolge su un piano più sottile, riarmonizzando le energie del nostro corpo.

Prima forma di terapia fisica utilizzata nel tempo da differenti civiltà per il trattamento delle malattie, il massaggio in molte popolazioni di paesi differenti e anche molto lontane tra loro, è divenuto una pratica, un’arte, per lenire le sofferenze; di tutto ciò ne abbiamo testimonianza, in quanto sono stati ritrovati pitture murali che evidenziano la pratica del massaggio in diverse culture che non si sono mai incontrate tra loro. L’arte medica sembra abbia avuto inizio proprio con il massaggio che attraverso un insieme di manovre eseguite sul corpo per alleviare dolori muscolari o articolari, per decontrarre la muscolatura, per tonificare il volume dei tessuti, aiutava a preservare e migliorare il benessere psicofisico allentando cosi tensioni e fatiche.

La spiegazione dei magnifici benefici del massaggio, va cercata negli effetti psicofisici del tatto e nella cascata di neurotrasmettitori che vengono rilasciati dal sistema nervoso quando ci sfioriamo.

La pelle e il cervello sono strettamente collegati a livello anatomico e funzionale, in quanto si sviluppano a partire dallo stesso tessuto embrionale e dai qui derivano i numerosi benefici dei massaggi a livello del corpo e della mente.

Durante il Massaggio il corpo rilascia numerosi neurotrasmettitori, tra cui le endorfine che sono sostanze endogene dotate di proprietà analgesiche ed euforizzanti e l’ossitocina che è considerata l’ormone dell’amore/buonumore ed è implicata in molteplici aspetti della vita affettiva e relazionale.  Inoltre, il massaggio contribuisce ad abbassare i livelli di cortisolo (ormone dello stress) e a ridurre il disagio provocato dalle situazioni di tensione e affaticamento psico-fisico.

Il massaggiatore è un ricercatore che studia tutta la vita queste reazioni perfezionando di volta in volta il tocco e l’intenzionalità delle proprie mani, che entrano in contatto con un altro corpo con lo scopo di migliorarsi di volta in volta. Proprio per queste ragioni il massaggio può essere considerato una forma d’arte governata dalla passione e dall’intuizione, perfezionata nel tempo dallo studio, dall’esperienza e dall’intenzionalità del massaggiatore stesso.

Il Pensiero di Osho sul Massaggio

Il massaggio è un’arte sottile,
non si tratta soltanto di abilità, ma piuttosto d’amore.
Dapprima impari la tecnica ed in seguito la dimentichi.
Quando conosci profondamente il massaggio,
il novanta per cento del lavoro si fa attraverso l’amore, il dieci per cento attraverso la tecnica.
Basta il contatto d’amore perché il corpo si rilassi.
Se senti amore e comprensione per la persona che massaggi,
se la vedi come un’energia di valore inestimabile,
se le sei riconoscente per la sua fiducia in te e per il fatto che ti lascia agire su di lei con la tua energia,
allora dai sempre più l’impressione di suonare uno strumento musicale.
Non soltanto la persona, ma anche tu sarai rilassato.
Massaggiando, massaggia soltanto, non pensare a nient’altro.
Entra nelle tue dita, nelle tue mani come se la tua esistenza stessa vi entrasse.
Non accontentarti di un toccare fisico.
La tua anima penetra nel corpo dell’altro e le tensioni più intense si sciolgono.
Del massaggio fanne un Piacere, non un lavoro. Fanne un gioco e divertiti.

tratto da “The shadow of the whip”

 

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E-mail: calcagiu@hotmail.it