della naturopata Mariacristina Ferrara –
E se l’Eden fosse dentro di noi?
E se forse cercassimo le risposte nel luogo sbagliato?
Se fosse il cuore il nostro centro cosmico, il nostro meraviglioso giardino interiore incontaminato ed immortale?
Per sviscerare il tema e avvicinarci ad una verità che forse è sempre stata lì in attesa di essere osservata, andiamo a riscoprire le antiche origini della parola Eden.
Gli studi dell’ultimo secolo hanno proposto di far derivare “Eden” dal termine sumerico “edenu”, che significa “steppa, deserto”; con ciò Gan ‘Eden (גן עדן) verrebbe ad assumere il significato di “giardino/paradiso nel deserto, oasi nel deserto“.
Significa “delizia, piacere”: saremmo di fronte a un “giardino di delizie”, una sorta di isola felice. Salvezza dall’aridità, sorgente che disseta, pace e beatitudine di un luogo protetto ed isolato dal deserto e dal nulla di ciò che sta accanto.
Nello stesso modo il termine paradiso è da ricondursi al sanscrito “pari = intorno; deha = zona, reparto”. Un luogo o uno stato, una condizione di beatitudine, di santità (santo significa appunto “separato”) nettamente separata, anzi meglio, “circoscritta”, riservata agli eletti.
Ed è proprio la concezione giardino-paradiso comune sia al pensiero cristiano e all’antichità classica che alle arcaiche civiltà orientali e agli antichi egizi.
L’archetipo fondamentale si trova ovviamente nel libro biblico della Genesi, in particolare nella descrizione dell’Eden concesso ad Adamo ed Eva (Genesi, 2-3; 7).
Nella cultura orientale il significato del giardino rappresenta un elemento non soltanto estetico, ma stimola il visitatore nella ricerca dell’uomo (io nascosto).
Nell’uomo il corpo racchiude l’anima che contiene lo spirito. Allo stesso modo, la casa racchiude luoghi nei luoghi, il cui centro è il giardino.
Quindi il giardino è simbolicamente delimitato da uno spazio che, valicato, conduce all’intimità spirituale, al paradiso terrestre.
Quello che l’uomo ha sempre cercato di ricreare è stato questo luogo che coincide al luogo di ricompensa eterna, nello stesso tempo, questo spazio di aromi, colori e silenzio viene utilizzato per meditare e viene considerato “intimo” e “sacro”, un luogo di preghiera e comunicazione diretta e profonda sia con la divinità che col proprio io.
E’ proprio questo spazio che naturalmente ci permette di accedere ad uno spazio più profondo e intimo: il cuore. È la porta che ci conduce alla conoscenza di noi stessi.
Viviamo dei sentimenti del nostro cuore quotidianamente, trascurandolo e a volte sottovalutandone la capacità. Infatti il cuore è a contatto diretto con la nostra anima, sede delle nostre emozioni, che insieme all’intelletto materializzano i pensieri in fatti concreti.
Ritornando al giardino interiore della persona possiamo dire che come una pianta si manifesta nella sua forma, viene al mondo in quel momento ed in quel luogo perché sia vista, i suoi fiori contemplati, i suoi frutti raccolti e gustati, le sue foglie colorate sono sollievo al dolore, la persona vuole essere accolta e amata. Credo che il nesso sia evidente, ma la potenza di questo legame sia sottovalutato.
Meditiamo nel nostro cuore, luogo profondo, sorgente di emozioni, facciamo attenzione a cosa coltiviamo, perché ogni pianta con le dovute attenzioni cresce e da frutto.
Se sono piante che non vorremmo nel nostro giardino interiore sono poi impervie da estirpare e producono frutti non buoni, esse si radicano dentro di noi e si confondono con quelle buone.
Per questo il naturopata, grazie a diverse tecniche, può condurre la persona ad entrare nel suo profondo, a scoprirsi nei suoi gelsomini profumati e ad estirpare le sue orobanche, con pazienza e gentilezza, affinchè il suo giardino personale viva pienamente la sua fragranza e si ristabilisca il benessere fisico, mentale e spirituale.
Il nostro cuore, come il nostro animo, è un giardino rigoglioso, non pensiamo ad un agrumeto o ad un campo di lavanda, nel cuore si trovano le emozioni nobili e si sperimenta l’amore come esperienza totale della vita, una meraviglia che alimenta anima e spirito.
Facciamo del nostro cuore il centro della bellezza della nostra persona e riscopriamo il piacere dello stare nel giardino per farne esperienza e per darci la possibilità di coltivare la nostra selva interiore.
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Puoi contattare la naturopata Mariacristina Ferrara
e-mail: mariacristina.ferrara89@gmail.com