della Dott.ssa Mariuccia Sofia

 

“Comincio dopo le feste”: ecco ciò che medici, nutrizionisti e dietologi si sentono ripetere dai primi di dicembre e probabilmente anche noi potremmo aver detto a noi stessi la stessa cosa… è vero che il clima festaiolo induce a lasciar andare ogni forma di disciplina e di regola tanto faticosamente conquistata. È però anche vero che mollato il ritmo, recuperarlo diventa veramente oneroso.

Perciò per evitare depressioni “post festam”, date dai chili in più e dalla difficoltà a riprendere le sane abitudini alimentari, ecco alcuni suggerimenti base.
La vera minaccia al nostro equilibrio sono le fatidiche “cene d’auguri” che tra aziende, amici, associazioni, ciascuno accumula come buoni-punto. Lasciamo da parte il computo calorico e concentriamoci invece sullo spirito della festa. Intanto se sappiamo di avere un invito a cena evitiamo in quel giorno di fare altri pasti abbondanti.
A pranzo ci si può limitare ad un’assunzione proteica con verdure.
Nel pomeriggio una tisana drenante o rilassante ci preparerà all’evento serale. E poi al momento del pasto scegliamo quello che vogliamo mangiare, soprattutto tra le cose che ci piacciono di più, ma ricordiamo che il nutrimento non dipenderà solo dal cibo ma anche dalla qualità della compagnia, della conversazione, dello svago (canti, danze, immagini, film) che condivideremo. Quindi invece che sulla cena concentriamoci sugli amici. Questo atteggiamento faciliterà la scelta procurandoci quel sano distacco che altrimenti sarebbe difficile avere.
Privilegiare le pietanze con poche proteine (o solo animali o solo vegetali) e con molte verdure, snobbando i dolci. “Ma come si fa col panettone mentre c’è la Tombola? Una fettina non ha mai ucciso nessuno.” Starà pensando qualcuno, ebbene ucciso no, ma fatto gonfiare e assicurato una pessima nottata a molti, questo sì.
Se proprio la “fetta” vi tenta, fate uno sforzo mentale di calcolo e siate saggi, permettetevi un’assunzione minima almeno tre ore prima di andare a dormire (la “fetta di mezzanotte” va bene se pensate di toccare il guanciale non prima delle 3). Dopodiché non sedetevi e cercate di dare al vostro organismo il messaggio che quegli zuccheri sono benedetti, che vi servono per ballare, muovervi, parlare animatamente o giocare a mercante in fiera facendo il banditore o mimando tutte le figure delle carte. Insomma fate che l’introito dell’agognata fetta sia speso per una buona causa.
E infine (ma forse dovrebbe essere il primo movens) selezionate le vostre cene: non accettate “tanto per”, risparmierete incontri noiosi che come ben sappiamo inducono a sfogare sul cibo la delusione ricevuta.
Perciò siate “magnanimi”, nel senso di “magnare” in allegria perché con uno stato d’animo gioviale, come abbiamo più volte ricordato, qualsiasi cibo viene mangiato con misura e assimilato al meglio.

E tanti auguri di buone Feste!

 

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