della Dott.ssa Cristina Mieli

 

 

Per comprendere meglio come utilizzare i rimedi floreali sui nostri animali sono necessarie alcune premesse. A differenza del passato, oggi, gli animali che vivono con noi sono membri effettivi della nostra famiglia, sono passati dal cortile di casa al nostro divano, e come tali quando soffrono o si ammalano creano un vero e proprio turbamento familiare. Gli animali comunicano sul piano emozionale e ci portano a vivere intense emozioni che in qualche modo ci spingono a sviluppare il “sentire” sanando, molto spesso, piccole grandi ferite o inibizioni che bloccano la nostra espressione emotiva. Le emozioni sono infatti il punto di incontro tra l’uomo e l’animale: se osserviamo con attenzione il nostro compagno di vita a quattro zampe ci accorgeremo che è come uno specchio del nostro mondo interiore e risuona con la nostra intera storia emozionale. Sono in sintonia con il medico veterinario Stefano Cattinelli il quale afferma che quando un animale entra nella nostra vita ha il compito specifico di sostenere il nostro sviluppo interiore. Se accettiamo questa idea, anche solo come un’ipotesi da verificare, si aprirà un ampio ventaglio relazionale che porterà l’incontro con il nostro animale a un livello profondo toccando emozioni e sentimenti inesplorati.

Alla luce di quanto detto appare chiaro che il disagio che l’animale manifesta è spesso collegato all’ambiente nel quale vive e ai blocchi emotivi del suo umano di riferimento. Nel suo libro: “Amare gli animali conoscere se stessi” Stefano Cattinelli spiega molto bene come l’insorgenza della malattia dell’animale abbia a che fare con la nostra vita interiore e che spesso nel momento in cui comprendiamo e sblocchiamo certe emozioni l’animale guarisce.

L’utilizzo dei Fiori di Bach sugli animali non può prescindere da quanto esposto sopra e dato che tali rimedi floreali sono stai ideati per curare non la malattia ma la personalità del paziente e i suoi stati mentali ed emotivi, in alcuni casi il proprietario dovrà essere coinvolto nella cura insieme al suo animale.

Edward Bach visse in Inghilterra dal 1886 al 1936, fu medico, patologo, immunologo e batteriologo. Il Dott. Bach ha suddiviso i fiori secondo un preciso percorso di ricerca: i primi 12 fiori sono chiamati i “dodici guaritori”, seguono i “sette aiutanti” e poi i restanti diciannove di cui la maggior parte proviene da alberi.

I primi diciannove fiori riguardano il cammino, ispirato dal mondo interiore, che ogni essere umano è venuto a intraprendere, riguardano gli insegnamenti che ognuno di noi deve apprendere quando la personalità si è fermata o è arretrata cronicizzandosi. Il secondo gruppo di diciannove fiori riguardano il cammino dell’umanità. I rimedi floreali aiutano a sviluppare le qualità emozionali che per qualche motivo si sono bloccate fino a portare alla malattia. Dato che gli animali possiedono un livello emozionale che entra in contatto costantemente con il livello emozionale della persona di riferimento, nel processo di guarigione è necessario tenere in considerazione entrambi. Spiega il medico veterinario Stefano Cattinelli nel libro: “I fiori di Bach – guarire con l’anima delle piante”, che il livello emozionale dell’animale è sollecitato da due fattori: esterni (imprevisti, visite dal veterinario, temporali, ecc.) e interni (la componente emozionale dell’animale viene influenzata da uno squilibrio emozionale dell’uomo, in parole semplici se il proprietario è nervoso anche il suo animale sarà nervoso). Sarà quindi necessario osservare attentamente il nostro animale per comprendere l’origine della sua malattia e le cause emozionali della stessa e per poter decidere quali fiori di Bach utilizzare e come somministrali (se darli solo all’animale o anche al suo umano).

Consiglio vivamente la lettura del libro: “I fiori di Bach guarire con l’anima delle piante” Ed. Impronte di Luce, in particolare il capitolo “Il fenicottero rosa appunti di viaggio di un guaritore di animali ovvero – come gli animali ci aiutano a guarire”, per avere una visione più chiara di come utilizzare i fiori di Bach all’interno della relazione uomo-animale.