della naturopata Luisa Petrosino –
“Se accanto alla biblioteca hai l’orto, non ti mancherà nulla” – Marco Tullio Cicerone –
Pensiamo a quanto per i nostri nonni fosse un’abitudine prendere dall’orto o dal giardino di casa, prima ancora che recarsi nelle botteghe del paese, gli ingredienti e gli odori per preparare i pasti.
O alle persone che vivevano in campagna e che utilizzavano principalmente alimenti che crescevano spontaneamente nei campi dietro casa.
E che dire della stagionalità?
Quasi cancellata, sorpassata dall’abitudine di avere le fragole, i pomodori e il basilico fresco a disposizione tutto l’anno.
Possiamo contrastare questi fenomeni provando ad avvicinarci maggiormente alla natura riscoprendo i meravigliosi doni che ci mette a disposizione, ponendo maggiore attenzione alle nostre scelte alimentari, riprovando la gioia di trascorrere una giornata in campagna alla ricerca di erbe selvatiche o coltivando, anche in balcone, le nostre erbe aromatiche.
Riportare gli elementi del mondo vegetale a occupare una posizione centrale nella nostra vita quotidiana non ci aiuta solamente a mangiare bene.
Pensiamo anche all’abitudine di curarsi in modo naturale che caratterizzava la società fino a qualche decennio fa, o alle nonne che dopo il pranzo domenicale preparavamo l’immancabile “canarino” con acqua calda, foglie di alloro e scorze di limone.
Studi scientifici sempre più numerosi hanno confermato la validità dell’impiego di rimedi naturali a base di erbe e spezie per curare o prevenire determinate patologie, per controllare disturbi e disagi conseguenti all’età che avanza, per potenziare il nostro sistema immunitario, per aiutare pelle e capelli, per migliorare la qualità del riposo o comunque per ottimizzare la condizione di benessere.
A tal fine è importante imparare a conoscerle e a capire come utilizzarle nella vita di tutti i giorni sotto forma di infusi o come protagoniste delle nostre ricette rendendo i nostri piatti più gradevoli, colorati e salutari.
Parliamo, per esempio, del Dragoncello, adatto ad essere coltivato in balcone e le cui foglie possono essere essiccate e conservate in un barattolino.
Vanta proprietà digestive, ottimo rimedio per stimolare l’appetito, elimina i gas intestinali e le flatulenze, svolge un’azione antisettica e vermifuga contro i germi e i vermi dell’apparato digerente, utile contro il singhiozzo sotto forma di infuso o di foglioline fresche da masticare.
In cucina, utilizzato fresco, è consigliato in tutti quei casi in cui occorre ridurre il quantitativo di sale, proprio per il suo sapore ricco e penetrante che ricorda il sapore dell’anice e del finocchio. Ottimo abbinato ai piatti di pesce, per esempio al salmone, e alle uova (in Francia rientra tra le “fines herbes” usate nelle omelette e nelle frittate) e per aromatizzare il purè di patate, l’aceto, i liquori e la grappa.
Vi consiglio di provarlo in abbinamento ai funghi sul pane abbrustolito: in padella soffriggere l’aglio con un filo d’olio di oliva, aggiungere i funghi tagliati a pezzi (anche i porcini surgelati), lasciare cuocere per qualche minuto ed infine, a fuoco spento, aggiungere il dragoncello tagliato finemente. Servire i crostini ben caldi. Buon appetito!
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e-mail: luisa.petrosino@virgilio.it