della naturopata Carmela Gallone  –   

Concepire il massaggio come fonte di benessere e di integrazione psicofisica è un pensiero che, oggi, accomuna molte persone.

Diversi studi clinici hanno dato al massaggio la “dignità” di strumento terapeutico perché hanno dimostrato che massaggi e tecniche di tocco/contatto modificano la biochimica del cervello, riducono il livello di cortisolo (che ad alti livelli danneggia il sistema immunitario e la capacità di memoria) ed aumentano la produzione di serotonina e dopamina, neurotrasmettitori responsabili delle sensazioni di piacere e benessere.

Obiettivo del massaggio è, infatti, “donare” alla persona una sensazione di benessere e tranquillità. Benessere e tranquillità hanno l’effetto di ridurre la sensazione di stress, di contribuire al miglioramento delle sintomatologie in atto, di favorire il riequilibrio (fisico, emotivo e mentale) della persona, di aiutare a prevenire le malattie e a mantenere l’individuo in buona salute.

Secondo la visione olistica, mente, corpo e spirito sono intrecciati tra loro e, quindi, lavorare sul corpo, attraverso il massaggio, significa prendere contatto con l’individuo nella sua globalità ed unicità.

…come e perché questo avviene…

La vita quotidiana è diventata molto assorbente e limita l’incontro con la propria interiorità; il massaggio, quale “lavoro corporeo”, agevola invece la creazione di uno spazio di apertura che predispone “all’incontro con sé stessi”.

Abituati a lavorare molto con la mente, sottovalutiamo il ruolo del corpo nel processo di autoconoscenza; attraverso il corpo, invece, abbiamo maggiori possibilità di conoscere e di “incontrare” noi stessi perché, se impariamo ad ascoltarlo, questo diventa una fonte preziosa e indispensabile di informazioni per l’integrazione psicofisica.

Il corpo parla da sé, ha un proprio linguaggio: molti messaggi non verbali passano attraverso il corpo e raccontano molto (anche se a volte non vorremmo!) di chi siamo e del tipo di relazione che abbiamo con noi stessi, con gli altri e con l’ambiente che ci circonda.

Le nostre abitudini e i nostri comportamenti abituali lasciano, continuamente e molto spesso in modo non consapevole, “impronte” precise sulle membrane del nostro corpo: posture, tensioni, contratture, dolori fisici, ma anche giusto tono muscolare, armonia del corpo sono frutto della ripetizione di azioni ed esperienze, di idee ed emozioni consolidate; spesso l’insorgere di una contrattura o di un disturbo deriva da un atteggiamento mentale e/o da un rapporto non armonico con noi stessi o con gli altri e/o da emozioni non espresse.

Se pensiamo in questo modo, comprendiamo perché non si può operare un intervento sul corpo senza prendere in considerazione l’individuo nella sua globalità. In quest’ottica, il massaggio è uno strumento per arrivare alla psiche proprio perché la psiche inscrive sul corpo tutto il vissuto (conscio e inconscio).

Il massaggio decodifica ciò che il corpo porta scritto su di sé. La decodifica avviene attraverso le mani dell’operatore che ascoltano, trasmettono, calmano, leniscono, sbloccano: il contatto delle mani arriva, silenzioso ed efficace, laddove parole e sguardi non riescono ad arrivare.

Il massaggio a livello fisico produce rilassamento e decontrazione muscolare e aiuta a regolare diverse funzioni organiche (respirazione, frequenza cardiaca e pressione arteriosa, circolazione sanguigna e linfatica, attività viscerale), riduce la sensazione di ansia e stress e migliora la qualità del sonno; il rilassamento fisico genera lo stesso rilassamento a livello emotivo; il massaggio, a questo livello, diventa lo strumento che aiuta a regolare sia il tono “affettivo” sia quello “mentale”, cioè aiuta a riorganizzare le emozioni caricate in modo disequilibrato dai diversi eventi quotidiani e dai diversi conflitti non consapevoli e ad eliminare i diversi contenuti mentali spuri accumulati durante la giornata.

…cosa induce tutto questo e come…

È necessario partire dalla premessa che la pelle costituisce l’organo più esteso ed innervato del nostro corpo (in ogni centimetro quadrato della nostra pelle abbiamo circa 130 recettori tattili e/o sensoriali) ed è anche il nostro involucro esterno, il tessuto di confine che delimita lo spazio interno di ciascuno di noi e funge da tramite, attraverso il tatto ed il “contatto”, tra noi ed il mondo esterno.

La nostra pelle, attraverso i recettori sensoriali, registra le informazioni ricevute dall’esterno e le trasmette al cervello, in particolare al sistema limbico, la struttura deputata al controllo emozionale e anche la parte più antica del cervello umano. Tale struttura, sulla scorta delle sensazioni ed emozioni raccolte, elabora lo stimolo ricevuto in base alle memorie ad esso correlate e, mediante l’amigdala, attiva sia la risposta emotiva sia quella organica.

In questo modo la nostra pelle ha sviluppato un proprio linguaggio di comunicazione caratterizzato anche dalle memorie frutto dei tocchi e dei contatti ricevuti nella vita.

L’effetto del massaggio sul sistema nervoso è dovuto anche al fatto che pelle e sistema nervoso hanno la medesima origine embrionale (l’ectoderma) e restano in intima connessione per tutta la vita: entrare in contatto con la pelle vuol dire, a livello tissutale, entrare in contatto col sistema nervoso.

Questo può spiegare perché il massaggio, oltre a produrre rilassamento e sensazioni di quiete, può far emergere immagini, rievocare ricordi anche lontani nel tempo – e apparentemente scollegati dalla quotidianità del presente – memorie tattili, gioia e dolore.

Attraverso il massaggio e l’ascolto del corpo è possibile arrivare a contattare anche la memoria dermica o implicita, la memoria che si forma nel primo anno di vita, quando le strutture cerebrali che permettono la comprensione logica non sono ancora perfettamente sviluppate. Il modo in cui siamo stati toccati, ascoltati, compresi, a partire dai primi istanti di vita, ha creato, senza alcuna consapevolezza, schemi, ritmi, sequenze, modelli inconsci che, immagazzinati nella cd. memoria dermica, sono entrati a far parte di noi e che influenzano, sempre in modo inconscio, il nostro modo di essere e di agire, i nostri sentimenti, le nostre emozioni, i nostri giudizi. Solo ricontattando queste memorie in modo consapevole potremo “riprogrammarle”. In questo modo ed in questa visione, il corpo diventa il luogo ideale del dialogo tra conscio ed inconscio ed il massaggio l’attivatore di questo processo.

Il massaggio produce anche uno stimolo “non conosciuto” per le terminazioni nervose e induce una riorganizzazione dell’organismo proprio come risposta allo stimolo ricevuto e, a livello ancora più profondo, aiuta a superare i condizionamenti che limitano l’espressione della nostra essenza, di ciò che realmente siamo.

….. ecco che ….

Attraverso le sensazioni corporee che produce, il massaggio diventa la porta d’accesso ad una auto-osservazione più profonda e la possibilità concreta di contattare quei dolori o quegli stati di disagio (non solo fisico) non percepiti e non percepibili nelle attività abituali della vita quotidiana.

Il massaggio, quindi, sciogliendo le tensioni, lenendo il dolore fisico, donando una sensazione di piacere, di benessere e di rilassamento, può aiutare a modificare i pensieri, il sentire e l’agire.

Alla luce di tutto questo comprendiamo come il massaggio, da strumento di riequilibrio delle funzioni fisiche e psichiche, può diventare un acceleratore dei processi di riorganizzazione già in atto nella struttura psico–fisico della persona e uno strumento di profilassi e di aiuto nel prevenire le malattie e mantenere l’individuo in buona salute.

A questo e a tanto altro è ispirato il corso triennale di Operatore del Massaggio Olistico che Naturovaloris propone nel piano delle proprie attività formative. Il corso prevede, accanto allo studio e alla pratica delle diverse tecniche di massaggio manuale, l’apprendimento di altre tecniche come l’aromaterapia, la cromoterapia, la cristalloterapia e la calatonia.

 

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