della dr.ssa Renata Mazzocchi naturopata –
La malattia da reflusso gastroesofageo è causata da un’anomala risalita del contenuto acido dallo stomaco al duodeno, provocando bruciore di stomaco, a volte dolore al petto e retro sternale cioè vicino le scapole, mal di gola, rigurgiti acidi finanche alla bocca con alitosi, raucedine, difficoltà a deglutire, singhiozzo, tosse persistente soprattutto notturna, senso di gonfiore allo stomaco.
Le cause sono molteplici: prima tra tutte un malfunzionamento del cardias che è la valvola che chiude il passaggio tra esofago e stomaco e che evita appunto la risalita dei succhi digestivi in zone non di pertinenza, che andrebbero incontro a infiammazioni ed ulcere; l’obesità e il sovrappeso che portano un’eccessiva pressione a carico dello stomaco, indebolendo il cardias; l’ernia iatale cioè la protrusione dello stomaco attraverso un foro che si forma nel diaframma; il fumo da sigaretta, l’uso di bevande alcoliche, caffè, cibi grassi e/o irritanti; la gravidanza, lo stress; l’assunzione di certi tipi di farmaci e altre condizioni più rare.
Una volta fatta diagnosi e accertata la causa su un piano fisico, molteplici sono le cure che un naturopata può attuare per iniziare a correggere quei comportamenti scorretti che ne hanno procurato l’insorgenza.
Rieducare sé stessi ad uno stile di vita sano è la prima azione.
Nella fase cronica e sintomatica, il mondo delle piante ci viene in aiuto con preziosi rimedi. Ricordiamo sempre che la scelta di preparati eccellenti, visto che si parla di fitocomplessi che risentono molto della stagionalità, del luogo di produzione e della qualità del terreno in cui crescono, è fondamentale per avere i risultati auspicati.
Tra queste la regina delle piante, che si possono assumere per questo problema, in quanto riassume in sé molte qualità e benefici per il reflusso gastrico è:
♥ il FICUS CARICA, meglio conosciuta come FICO.
In particolare il macerato glicerico, la cui preparazione è ottenuta dall’estrazione di gemme fresche di Fico, ha un particolare tropismo d’organo cioè affinità elettiva per il duodeno e lo stomaco, con proprietà calmanti e lenitive, antispasmodiche, e con una ottima azione di riequilibrio del sistema neurovegetativo calmando la motilità e le secrezioni gastrointestinali.
Si consiglia l’assunzione di 50/70 gocce due volte al giorno, mezz’ora prima dei pasti principali.
A questo si può aggiungere il macerato glicerico di TILIA composta, che insieme si potenziano.
Altri rimedi fitoterapici sono:
♥ polvere di radice di ALTEA nota per le sue proprietà mucillaginose e gastroprotettive,
♥ la MALVA foglie e fiori lenitiva ed emolliente,
♥la LIQUIRIZIA per il suo potere antinfiammatorio basato sulla produzione di muco che aderisce alla mucosa gastrica proteggendola,
♥ il FINOCCHIO per la sua azione antispasmodica e digestiva e
♥ il BIANCOSPINO un toccasana per il sistema vagale, noto per la sua azione calmante e rilassante da associare sempre alle piante consigliate in precedenza.
Volendo ampliare il nostro sguardo, potremmo iniziare a porci domande note a tutti coloro che vogliono esplorare il proprio mondo psichico, e parlare di tutti quei problemi di natura emotiva che alla lunga diventano somatici come ansia, stress, nervosismo, stanchezza.
Da naturopati infatti oltre ad accertare con l’aiuto di bravi medici lo stato di salute del nostro corpo, dovremmo anche chiederci qual’è la lezione che dobbiamo apprendere e che la malattia ci obbliga ad affrontare. Sappiamo infatti che essa è il simbolo dello spezzarsi dell’armonia del nostro corpo, e che questo risiede su un atteggiamento sbagliato innanzitutto su un piano mentale ed emotivo. Iniziare allora a porci domande per capire qual è la preoccupazione repressa, la paura alimentata, il segreto non rivelato, il rancore non liberato, il senso di colpa o l’ingiustizia subite, ci porterebbe ad iniziare un processo di comprensione e trasformazione prendendo decisioni importanti, per il ritorno a quel benessere interiore foriero di salute. In questo caso specifico laddove il problema si individua nella zona di passaggio tra l’esofago e lo stomaco, ed il simbolo è di qualcosa che ritorna su, che non si riesce a digerire, le domande da farci posso essere molteplici e le risposte che ci diamo posso aprirci a nuovi dettagli e consapevolezze.
Per esempio: “c’è una situazione che ho trovato ingiusta e non ho mandato giù?”, “ho difficoltà ad accettare qualcosa o una situazione?”, “mi sento colpevole perché e quando…?”, “sono bloccato nell’esprimere sentimenti ed emozioni?”.
Lo stomaco, polo femminile, ha la funzione primaria di accettare e accogliere, presume apertura, passività, disponibilità a donarsi.
Lo stomaco come capacità di contenere/digerire alimenti/sentimenti, ma anche di aggredire (succhi gastrici) con equilibrio anche elementi psichici che vengono dall’esterno.
Il cammino di consapevolezza che ci aiuta ad armonizzare i nostri conflitti interiori diventa così entusiasmante perché inizia a dare un senso sempre più profondo alla nostra vita, orientata all’armonia e al benessere.
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E-mail: renata.mazzocchi@libero.it