del naturopata Leonardo Vasta –

CADE LA PIOGGIA E TUTTO LAVA…cantavano i Negramaro…
Oggi parliamo della PIOGGIA.
L’etimologia della parola pioggia si ricollega alla radice indoeuropea plav- o plu- che significa scorrere, fluttuare, nuotare, galleggiare. Da questa radice, il sanscrito pluvê = navigo, nuoto, nonchè plavas = nave ed il latino plúvia = pioggia derivato da plúvĕre o plŏvĕre = piovere. Pertanto, già in origine, il termine pioggia indicava un importante scorrimento d’acqua tale da consentire il galleggiamento, la fluttuazione, piuttosto che una romantica pioggerella primaverile…
Spesso quando piove si è soliti usare espressioni come: “che tempaccio”, “che brutta giornata”; è raro sentire: “finalmente una giornata come si deve, piove e sono felice”!
Il sole è vita, lo sappiamo bene, ma anche la pioggia ha il suo significato, e non solo oggettivo.
La pioggia bagna tutti, indistintamente. Non classifica le persone in base alle preferenze, se amano il sole o il vento. La pioggia ha un significato di interconnessione e unità. Ogni goccia si può paragonare a un’anima, ad un essere unico che però, quando arriva a terra, si fonde con l’elemento terra ma anche con i fiumi e gli oceani. Rappresenta in qualche modo la coscienza collettiva e il processo della vita.
La pioggia è malinconia, ispirazione, calma interiore, pace, ansia, tristezza

Non è semplice ma se riusciamo a staccarci un attimo dal caos del mondo, e usciamo senza ombrello lasciando che ogni goccia ci avvolga liberamente senza il pensiero di tornare bagnati, vi assicuro che nulla è più liberatorio di tutto questo.
È come purificare l’anima.
Piove e bagna il mondo ma poi si asciuga, ciò che brucia invece arso dal sole non si rigenera più.

Tornando ai benefici della pioggia, un po’ come per la neve, aiuta a ritrovare spazi perduti: per esempio riprendere in mano un libro che da tempo vorremmo leggere, riprendere a scrivere quel racconto o semplicemente guardare un film, o scrivere dei pensieri sulla pioggia.
La pioggia è primordiale, è la vita e l’essenza della vita stessa.
Il Sole è il centro della vita, il suo corpo, la sua struttura, la pioggia ne è il sangue senza il quale nulla a partire dalla natura potrebbe esistere.
Oggi piove ed è una bella giornata, e godo questo momento perché è qui è ora.
Guardo fuori dalla finestra e dove ieri c’era il sole che rendeva tutto colorato e secco oggi ci sono nuvole grigie e gocce di pioggia che dissetano il mondo.

La pioggia è da sempre protagonista, anche negli scritti sacri. La pioggia è un bene così necessario che l’universo e Dio la concedono a tutti, giusti e ingiusti.
Il potere fertilizzante della pioggia viene celebrato in tutte le culture, spesso come simbolo di unione tra il principio maschile del cielo con quello femminile della terra.
Nell’antica Cina, infatti, i periodi di siccità erano considerati come una prova divina e i due principi yin e yang dovevano riconciliarsi attraverso invocazioni alla pioggia.
Nelle arcaiche civiltà agricole il potere fertilizzante della pioggia veniva rappresentato da un simbolo “a pettine”, una linea orizzontale che indicava il cielo e delle linee perpendicolari che disegnano il percorso delle gocce di pioggia.
Lo stesso simbolo a pettine lo ritroviamo uscire come dei denti dalla mascella superiore di Tlaloc, l’antico dio messicano della pioggia.

Così come la pioggia scorre nella terra, l’energia vitale dell’anima a cui si deve lo sbocciare del corpo mai si prosciuga. Quando cioè l’umidità si diffonde attraverso la pioggia in modo regolare e non in misura eccessiva, essa favorisce il germogliare della terra. Quando invece inonda la terra in modo irregolare, la distrugge soffocandone i germogli. Allo stesso modo in cui l’umidità è stimolata dall’acqua, dall’anima provengono certe energie il cui fine è quello di dare vita al corpo…”  Santa Ildegarda di Bingen (1098-1179)

La pioggia feconda e crea come inonda e distrugge. Il diluvio infatti è presente in più di un racconto o mitologia come castigo divino, dalla Genesi all’epopea di Gilgamesh (racconto epico).
Che sia voluta o temuta, essa rimaneva il prodotto di una volontà divina poiché ha origine dall’alto regno dello spirito.
Proprio per la sua sacra origine, alla pioggia vennero attribuite potenzialità divine come la capacità di lavare dal male e di donare saggezza.
Come ponte di unione tra cielo e terra, maschile e femminile, yin e yang, la pioggia diventa un grande simbolo di scambio ed equilibrio.

Si deve inoltre ricordare che la pioggia, facendo parte dell’elemento acqua, contiene in sé tutte le sue caratteristiche e simbologie.

Tristezza: la motivazione più comune per cui si sogna la pioggia è il sentimento di tristezza e depressione interiore. Il cielo onirico è spesso lo specchio dell’animo del sognatore, quindi il fenomeno della pioggia richiama inevitabilmente il pianto. La domanda che ci si pone in questo caso è: si sta attraversando un periodo di disagio o di tristezza che di giorno viene trascurata?

Contrasto di opposti: manifestazione della presenza di aspetti del proprio carattere opposti e contrastanti tra loro. Può indicare il bisogno di conciliare e accettare entrambi, come un prenderne coscienza qualora non si sospettava di averne.

Pioggia intensa ma piacevole: bisogno di purificarsi, probabilmente ci si sente in colpa per qualcosa del passato che non si riesce a dimenticare.

Pioggia leggera ma fastidiosa: indica la presenza di un elemento di disturbo nella vita che però ancora non si riesce ad identificare.

Pioggia fredda, fastidiosa: emozioni e sentimenti repressi durante il giorno (probabilmente negativi). Se non si riesce a trovare riparo potrebbe indicare una situazione che non si può o non si riesce ad evitare, qualcosa che si subisce inevitabilmente.

Pioggia gradevole: bisogno di nutrire e far crescere sentimenti, idee, novità ancora inespressi, una nuova fase di crescita. Incentivo ad essere più ricettivi, intuitivi.

Consigli pratici: ascoltare musica, accendere una candela profumata o un diffusore di oli essenziali scegliendo magari quelli dei frutti solari che conservano in sé l’energia dei raggi con cui sono cresciuti e sembrano proprio poterceli donare nei periodi in cui il Sole viene a mancare. Gli oli essenziali di arancio, limone, mandarino, bergamotto e litsea sono un vero e proprio inno alla luce e vanno a stimolare l’ipofisi, incentivando la produzione di endorfine e rallentando quella di ACTH (cortisolo, ormone dello stress). L’azione del citrale -uno dei principi attivi degli oli essenziali estratti dagli agrumi- riequilibra l’attività della ghiandola, allontanando i sintomi della meteoropatia. Dipingere, scrivere, colorare, fare bricolage, o semplicemente sorseggiare una tisana dentro una vasca da bagno con acqua calda. Per i più golosi va bene anche una cioccolata calda.

Buona pioggia a tutti!

 

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e-mail: leostorm75@gmail.com