della dr.ssa Valentina Ganz, naturopata
La sindrome dell’intestino irritabile colpisce dal 5 al 15% della popolazione occidentale e, per quanto comune, rappresenta una minaccia concreta alla qualità della vita della persona. Dolori addominali ricorrenti e alterazioni dell’alvo sono le principali caratteristiche, con manifestazioni intestinali come costipazione, diarrea, alternanza fra le due.
L’origine di tale sindrome è complessa e deriva dall’interazione di più fattori, come ad esempio: la predisposizione genetica, l’asse intestino-cervello, la sensibilità viscerale, la motilità gastrointestinale, la disbiosi, la reattività a specifici alimenti, la permeabilità intestinale, lo stress, mediatori dell’infiammazione, fattori di adattamento sociale, cause psicosomatiche. Di fronte ad un disturbo così marcatamente polifattoriale, con cause che coinvolgono non solo aspetti somatici, ma anche emozionali e di stile di vita, è necessario un approccio integrato, dove fitoterapia, indicazioni alimentari, tecniche manuali di riequilibrio e rilassamento, possono contribuire concretamente ad allontanare lo spettro dell’IBS.
Un’alimentazione a ridotto contenuto di cibi FODMAP (oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi fermentabili e polioli) spesso porta ad un miglioramento della sintomatologia; fra le piante officinali di supporto nel trattamento delle diverse sfaccettature della sindrome ricordiamo sicuramente le piante adattogene, Rhodiola rosea e Withania somnifera in primis, per contrastare lo stress e gli stati ansiosi; la riflessologia plantare contribuisce in modo concreto al rilassamento e al riequilibrio della risposta nervosa del soggetto, spesso critica nelle persone che soffrono di IBS. Mai come nel caso della IBS vale il principio naturopatico per il quale non ci focalizziamo sul trattamento del singolo sintomo, ma costruiamo sempre uno schema di trattamento a partire dalla valutazione attenta dell’unicità della persona che ci troviamo davanti.
Il ruolo dell’olio essenziale (OE) di Menta nella gestione dell’IBS è oggetto di numerosi studi da più di 50 anni. In particolare, l’OE di Menta contiene L-mentolo, in grado di bloccare i canali del calcio nella muscolatura liscia, determinando un effetto antispasmodico sul tratto gastrointestinale. Nello specifico della IBS, l’OE di Menta agisce anche come carminativo, contrastando così la flatulenza, spesso presente. L’OE di Menta possiede inoltre proprietà antimicrobiche, analgesiche, antinfiammatorie e immunomodulanti, tutte molto significative per la gestione dell’IBS.
L’OE di Menta si è dimostrato sicuro ed efficace nel ridurre il dolore e gli spasmi addominali tipici dell’IBS. Per massimizzare i risultati è importante scegliere formulazioni che permettano all’olio essenziale di essere rilasciato nell’intestino; questo permetterà inoltre di ridurre un peggioramento dei sintomi connessi a malattia da reflusso gastroesofageo, per i quali l’uso del mentolo è controindicato. A tale scopo risultano particolarmente utili le formulazioni a base di olio essenziale di Menta in capsule gastroresistenti da 0,2-0,4 ml, da 1 a 3 volte al giorno.
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Bibliografia:
EMEA, COMMUNITY HERBAL MONOGRAPH ON MENTHA x PIPERITA L., AETHEROLEUM, 2007
Alammar N, Wang L, Saberi B, Nanavati J, Holtmann G, Shinohara RT, Mullin GE. The impact of peppermint oil on the irritable bowel syndrome: a meta-analysis of the pooled clinical data. BMC Complement Altern Med. 2019 Jan 17;19(1):21. doi: 10.1186/s12906-018-2409-0. PMID: 30654773; PMCID: PMC6337770.