A cura della dr.ssa Valentina Ganz, naturopata, direttore didattico di Naturovaloris Scuola di Naturopatia –

 

Esistono ampie zone grigie nella gestione della salute del cittadino in Italia. Sono aree di disagio al confine fra la salute e la malattia, troppo poco per un intervento farmacologico, troppo per non incidere sulla qualità della vita. Sono quell’insieme di piccoli disturbi subclinici, che presentano la pericolosa tendenza a sommarsi lentamente, per poi farci ritrovare ingolfati, anergici, con il sonno disturbato e la digestione che lascia a desiderare.

A chi mi rivolgo se mi sento stressato? Chi mi può consigliare se da qualche giorno dormo male e non capisco perché? Se i 50 anni si avvicinano, il ciclo mestruale si fa ballerino, il medico mi rassicura che è tutto a posto, ma io ho paura, mi scordo le cose e mi iniziano a far male le articolazioni?

La naturopatia si è affermata in Italia perché mancava una figura professionale in grado di educare a stili vita sani e a modalità dolci, secondo natura, con cui è possibile prendersi cura di sé ogni giorno.
Perché non devo aspettare di star male per intervenire, semmai imparare a conoscermi e sapere come intervenire subito per non perdere quel delicato stato di equilibrio dinamico che chiamiamo salute.
Chi mi insegna oggi quali piante officinali tenere in casa per intervenire al primo raffreddore, quali cibi preferire se lo stomaco va a fuoco, cosa fare per dormire meglio? Oggi c’è il naturopata, che a tutti gli effetti si pone nel panorama professionale come una figura in grado di fare da riferimento per le esigenze di mantenimento della salute della persona, compito questo di prevenzione primaria, campo d’azione per eccellenza della naturopatia.

Non servono naturopati qualsiasi, è scontato. Servono naturopati bravi. I problemi bisogna saperli affrontare e risolvere con gli strumenti a disposizione del naturopata, come definito dalla norma UNI 11491. Vanno conosciuti i confini della professione, non si può lesinare sulla propria preparazione scientifica e sull’aggiornamento costante.
Bisogna saper interfacciarsi con i professionisti della salute, con i medici, gli infermieri, le ostetriche, i fisioterapisti, far capire come l’intervento naturopatico possa concretamente migliorare lo stato di salute del soggetto e/o accelerarne i tempi di guarigione, in una logica di approccio complementare fra discipline.
Tanto si impara lavorando, tanto si impara a scuola.
E su quest’ultimo punto le differenze si sentono. L’approccio applicativo, le lezioni in presenza, i laboratori, il confronto con naturopati professionisti attivi nel mondo del lavoro, l’effettivo rispetto del monteore sono quei fattori che non si leggono su un piano di studi, ma che fanno la differenza fra completare un percorso formativo e iniziare a lavorare oppure no. Fra essere subito riconosciuti come naturopati bravi, magari con poca esperienza, ma preparati, umanamente e professionalmente. Oppure no.

Servono naturopati bravi e attivi perché ancora non abbiamo una legge nazionale specifica ed è importante essere competenti e autorevoli per poter raggiungere quel punto critico che porterà nuovamente i progetti di legge sulle discipline bionaturali ad essere oggetto di interesse governativo.

Mentre lavoriamo per questo, mentre offriamo la migliore proposta didattica che riusciamo a concepire, aggiornandola costantemente, ricordiamoci che, seppur “leggera”, una regolamentazione della professione e della formazione necessaria per svolgerla c’è: è quella della legge n.4 del gennaio 2013 sulle professioni non organizzate in ordini e collegi e della norma tecnica UNI 11491 sulla figura professionale del naturopata, di cui specifica la qualifica, le conoscenze, le abilità e le competenze, oltre ai prodotti che può consigliare, i trattamenti che può eseguire, le attrezzature e i dispositivi utilizzabili nella pratica professionale.

Se stai pensando di diventare naturopata, stai pensando bene. Stai pensando al valore della prevenzione, dell’educazione, del ruolo attivo che possiamo avere per la nostra salute.
Forse sei capace di guardare un po’ più in là rispetto alla logica comune. In ogni caso, il percorso formativo in naturopatia ti segnerà per sempre. Il mio augurio è di scegliere con attenzione.

 

 

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