della dott.ssa Valentina Ganz naturopata  –

Studiare fitoterapia significa imparare ad utilizzare le piante officinali per il mantenimento e il recupero della salute.

Crescente è l’interesse della popolazione, sempre più attenta alla sicurezza e alla bioaffinità dei rimedi a disposizione per il benessere.

Quello che serve è un approccio razionale alla fitoterapia, basato su evidenze scientifiche che ci danno spiegazione dell’uso anche popolare e tradizionale delle piante officinali nei secoli.

La fitoterapia è conoscenza e applicazione del fitocomplesso della pianta, vale a dire di quell’insieme di molecole vegetali che vanno a costituire un corpus ad attività farmacologica, in grado di produrre modificazioni fisiologiche di rilievo.

La fitoterapia costituisce uno strumento d’intervento per molti professionisti sia in ambito sanitario che in ambito educativo. In ambito sanitario si integra naturalmente nella pratica professionale del medico, del fisioterapista, dell’infermiere, dello psicoterapeuta; in ambito educativo costituisce una parte fondamentale dell’intervento sul riequilibrio del terreno operato dal naturopata, come di altre figure professionali che educano a pratiche di cura del benessere, come ad esempio l’estetista, oggi sempre più identificabile come professionista nel mantenimento della salute della pelle.

Studiare fitoterapia richiede impegno e rigore scientifico. Si studia sulle pubblicazioni delle più prestigiose riviste scientifiche di settore, sui manuali universitari, sulle monografie dell’organizzazione mondiale della sanità e della European Medicines Agency, l’agenzia europea del farmaco. Richiede uno sforzo di aggiornamento costante, perché la ricerca corre e bisogna rivedere e rinverdire senza sosta le competenze acquisite.

Non è uno studio da fare da soli, è importante il confronto. Perché esiste sì la letteratura scientifica di riferimento, ma parliamo comunque di un’arte di guarigione che, proprio in quanto arte, per definizione non può essere esatta, dal momento che al centro viene messa la relazione tra uomo e natura. Quale pianta officinale sarà più efficace nel trattamento di quell’ipertrofia prostatica benigna, la Serenoa, l’Ortica o il Pygeum? In quel caso di stress, sarà meglio consigliare un Ginseng o un Eleuterococco, una Withania o una Rodiola? Quali piante potrò associare e quante? E le modalità di assunzione?

La fitoterapia si studia sulla letteratura scientifica sì, ma si impara anche andando “a bottega”, come i grandi maestri della pittura del rinascimento. Si sta accanto al maestro e gli si passano i pennelli. Lo stesso per noi apprendisti fitoterapeuti oggi: si sta accanto a chi fa fitoterapia da una vita, si ascolta e si ruba con gli occhi e con le orecchie. Si apprendono le associazioni e gli schemi di trattamento, le erbe officinali da associare, si scoprono le piante di gran moda ma che danno poco risultato e quelle finite nel dimenticatoio dei mass media, ma che con poco ti risolvono il problema.

Oggi abbiamo bisogno di una didattica della fitoterapia diversa. Anche la “bottega” deve diventare parte del percorso formativo, senza gelosie, con la generosità di condividere le proprie esperienze sull’uso delle piante officinali e il piacere di vedere la propria pratica nell’uso delle piante officinali diffondersi e arricchirsi del contributo individuale degli allievi.

Questo è quello che stiamo facendo con Naturovaloris, questo è l’intento del nostro:

*MASTER DI FITOTERAPIA, in partenza a PERUGIA da FEBBRAIO 2020*

Docenti e ricercatori dell’Università di Siena, medici e naturopati che praticano la fitoterapia ogni giorno, erboristi di un laboratorio di formulazione e produzione unico nel suo genere: una combinazione di professionisti della fitoterapia in grado di darti strumenti applicativi immediati per il tuo lavoro nel campo della salute, del benessere, dell’educazione.

La fitoterapia è la nostra passione: se è anche la tua, visita questo link: https://www.naturovaloris.it/master-fitoterapia-applicata/

 

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dr.ssa Valentina Ganz

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