della dr.ssa Renata Mazzocchi naturopata –
Oggi parlerò di un tema che ultimamente si presenta frequentemente nei miei incontri con clienti, amici, conoscenti e che vedo essere oggetto di discussioni e di bisogno di capire; evidentemente come diceva il buon Jung, se il tema è fuori di me, è facile che debba rifletterci per prima anche io.
Diamogli il titolo più ampio di polarità maschile-femminile, ma il tema sottostante e più popolare è: il vero rapporto di coppia, quello nutriente e che si può riconfermare giornalmente perchè sollecita il confronto con nuove parti di noi, quello che non porta a vivere la vita del rapporto in maniera separativa e a scompartimenti, quello in cui si sente ogni giorno la possibilità e la difficoltà ad Incontrarsi ma di vincere la sfida e in cui sentiamo che qualcosa si smuove e muove per abbondanza e non per difetto, quello in cui non esistono cristallizzazioni mentali, zone confort e statici compromessi perchè tanto più di così….e che portano a guardare l’altro con fastidio, sopportazione, rassegnazione e, peggio mi sento, con un subdolo buonismo in nome di…(di solito i figli, che pagano un duro prezzo)… E’ ATTUABILE???
Poche righe, in cui un articolo mi costringe, non saranno sufficienti e anticipatamente chiedo scusa per averlo voluto affrontare così, poichè i meandri e le possibilità di sviluppare questo imperituro tema sono molteplici e dilatano l’argomento in maniera esponenziale, ma l’obiettivo è di dare qualche spunto per chi vorrà approfondire, la famosa pulce nell’orecchio che genera riflessioni e intuizioni.
♥ Perchè ci s’innamora?
La risposta più ampia che riesco a dare è per onorare quel “Padre” e quella “Madre” biblici, quelle due energie creative così diverse se non opposte, ma inestricabilmente formanti l’Unità, senza le quali non sarebbe avvenuto il processo creativo ovvero la Creazione stessa: il “Figlio”.
Ci s’innamora per cercare di smettere di pensare che siamo totalmente autonomi, autodefiniti e autoreferenziati e cercare nella polarità, nell’ “altro diverso da noi“, una possibilità di integrare parti, onorando l’altra metà di Bene infinito.
♥ Cos’è il Maschile e che cos’è il Femminile?
Sono energie archetipiche primordiali, idee le chiamava Platone e se ci sforziamo e le dissociamo dai ruoli soggetti a convenzioni sociali, storiche e religiose che il tempo ha attribuito ad esse, entreremmo a contatto con il modello energetico che le contraddistingue, in modo da intuirne il movimento. A quel punto arrivati alla fonte ci renderemmo conto che sono energie universali in quanto Principi.
Il maschile già connotato dall’anatomia degli organi sessuali del maschio è esterno, proiettato a svolgere funzioni direttive, ci ricorda una direzione e una verticalità, espressione ed emissione senza guardare i frutti del risultato, potenza nell’espandersi, consumare, fare, analizzare, rapidità, istantaneità, irradiazione.
Il femminile accoglie: l’utero è un organo cavo ed interno, le cui tube si protendono come braccia per accogliere il seme e proteggerlo, nutrirlo. Le caratteristiche sono di accoglienza, nutrimento, introversione, ricettività, prendere, stare, resistere, attendere, ritmicità.
Si potrebbe continuare a descrivere le polarità maschili e femminili riempiendo un libro, visto le numerose associazioni che possiamo intuire: lo Yin e lo Yang, il Sole e la Luna, i simboli dei “I Ching”, il centro e il campo, il quadrato e il cerchio, il suono e il silenzio.
Il valore di tutte queste polarità sta nell’aiutarci a definire meglio la nostra configurazione energetica e su quali livelli, fisico, emotivo, mentale, di personalità e di anima, siamo maschili o femminili. Questo potrebbe aiutarci a capire dove abbiamo troppo o troppo poco quell’aspetto, e come cambiare la nostra memoria cellulare che altro non fa che ripetere schemi perchè non comprendiamo la ferita sottostante.
Abbandono, tradimento, rifiuto, ingiustizia, umiliazione? Dargli un nome già significa equilibrare, trasformare, guarire l’antichissima ferita.
Il lavoro sembra immane, perchè comporta ricerca paziente, auto-osservazione, sincerità con noi stessi, acuta sensibilità su tutti i livelli del nostro essere. Stiamo attenti a non sottovalutarne nessuno e soprattutto quando siamo così convinti che un piano è superiore o più “degno” di un altro, sarà la vita a riportarci a considerare le parti rinnegate, a volte e spesso con la malattia, per prendercene cura, integrarle e procedere in salute.
Da naturopata floriterapeuta e counselor, potrei consigliare varie tecniche, ma spesso sono gli spazi ricchi di energia d’amore che guariscono: cerchiamoli!
Qualche fiore di Bach che può venirci in aiuto per integrare queste energie del maschile e del femminile dentro di noi potrebbe essere: Holly che porta l’Amore ad uno spazio impersonale, Cristico; Chicory, fiore femminile per eccellenza, lavora sulla possessività tipica di chi ha subito ferite da rifiuto e non accettazione e possiamo unirlo anche a Vine tipica energia maschile che lavora sull’autoritarismo che magari per compensazione abbiamo spostato su altri luoghi psichici; nel caso lo sbilanciamento ci fa provare sentimenti di paura, incapacità a dire di no, per un forte bisogno di riconoscimento c che ci fa comportare in modo estremamente riguardoso e disponibile possiamo abbinare insieme Rock Rose e Centaury, oppure Larch e Pine se prevalgono sentimenti di sfiducia in se stessi e di colpa.
L’amore può coesistere con il sesso, ma fugge quando il sesso viene confuso con l’amore.
L’amore esiste nel sesso che unisce e fugge dal sesso che divide.
Questo tipo di amore che diventa transpersonale, perchè ci permette di trovare il Regno di Dio dentro di noi, tira giù valori più profondi che vanno ad amplificare il livello emotivo quando lo si ascolta, un livello più confuso e con varie coloriture, ma che devono esserci per ricchezza di energia che ci appartiene e senza la quale cadiamo in depressione.
Solo nel pieno e nell’apparente confusione, possiamo permetterci con la Volontà di posizionarci dal secondo chakra al quarto, facendo diventare l’energia creativa delle mutevoli emozioni appartenente al secondo chakra, sentimenti più ricchi, profondi, duraturi appartenenti al quarto chakra e che permettono unioni arricchenti. Non parliamo più con pensieri di pancia, ma liberiamo l’Amore dalla tirannia del dare per ricevere, pur continuando a scegliere.
Un amore diviso non esiste, dunque innamorarsi e vivere grazie all’altro diverso da me infiamma tutti i 4 livelli. L’Amore suscita emozioni forti! Evviva! e quando è corrisposto ci sono visioni, intuizioni, aperture, incontri sempre più soddisfacenti. Amare è amore e dedizione, accresce il nostro potenziale e non lo depaupera, è consapevolezza dell’altro così com’è e permette di far affiorare valore e potenzialità se gli si dà il giusto tempo e nutrimento.
“…Lui invece, rimaneva sempre lo stesso, non poteva più trasformarsi. Dal momento in cui capì questo la sua felicità svanì. Lo si può vedere tutti i giorni anche nei cavalli, negli uccelli, negli uomini e in tutti gli esseri: quando non possiedono il dono della trasformazione, col tempo sprofondano nella tristezza e nell’abbattimento, e perdono ogni bellezza…”
Hermann Hesse –
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