della Dott.ssa Rose-Line Hofmann
Coerenza cardiaca, una via per migliorare lo stato di benessere biopsichico personale ma anche familiare e sociale.
Ricerche scientifiche hanno dimostrato che l’espressione delle qualità del cuore come l’amore, la gratitudine, l’apprezzamento conduce a un miglioramento sia delle nostre funzioni fisiologiche (equilibrio del sistema nervoso autonomo, del sistema immunitario ed ormonale) che delle nostre abilità creative (intuizioni, chiarezza mentale, equilibrio emotivo). Queste performance vengono riscontrate a livello personale con identiche ripercussioni a livello familiare e sociale.
In California, da più di 20 anni un gruppo di scienziati multidisciplinari lavora presso l’Heartmath Institute (HMI), fondato da Doc Childre, indagando sulla “scienza del cuore”. In particolare, le loro ricerche sono focalizzate sugli effetti delle emozioni positive, ovvero delle qualità del cuore in espressione (es. amore, compassione, gratitudine…), sulla fisiologia e qualità di vita degli individui a livello personale, familiare e comunitario.
Nello specifico, il gruppo HMI ha verificato che esiste una correlazione fra il cuore fisico e gli stati emotivi delle persone. In effetti, i ricercatori hanno scoperto che l’andamento della variabilità della frequenza cardiaca (HRV, variazione del ritmo cardiaco fra un battito e l’altro) è correlato allo stato emotivo della persona meglio di qualsiasi altro parametro cardiaco, cerebrale o cutaneo (American Journal of Cardiology, Mc Craty et al., 1995).
Precisamente, stati emotivi positivi ed elevati (amore, compassione, gratitudine…) danno origine ad un andamento armonioso sinusoidale dell’HRV, andamento detto coerente in fisica, mentre stati emotivi negativi e stressanti (rabbia, ansia, frustrazione…) conducono ad un andamento disarmonico ed incoerente dell’HRV.
Le ricerche in Neurocardiologia hanno dimostrato che, oltre alla consueta comunicazione fra il cervello e il cuore tramite i 2 rami discendenti (sistema simpatico e parasimpatico) del sistema nervoso autonomo (SNA), esiste un cosiddetto “piccolo cervello” del cuore (più di 40.000 neuroni) che è collegato al cervello da 2 rami ascendenti del SNA. Il cuore è un organo sensoriale che riceve e trasmette informazioni, il suo sistema nervoso specifico gli permette di apprendere, memorizzare, percepire, prendere decisioni e passare all’azione indipendentemente dal cervello. In effetti, gli esperimenti hanno dimostrato che i numerosi segnali che il cuore manda continuamente al cervello influenzano la funzione dei centri nervosi superiori coinvolti nei processi emozionali o cognitivi. Il “piccolo cervello” del cuore interviene nelle nostre percezioni e reazioni alla realtà ed è peraltro indispensabile alla stabilità e all’efficienza cardiaca (J.A. Armour, 1991, 1994, 2003, 2008).
Oltre all’estesa comunicazione neurologica che lega il cuore al cervello e al corpo, il cuore comunica informazioni al cervello anche tramite interazioni elettromagnetiche. In effetti, il campo elettromagnetico generato dal cuore è il più potente di qualsiasi altro organo del corpo: il campo elettrico ha un’ampiezza da 40 a 60 volte superiore a quello del cervello e permea ogni singola cellula dell’organismo, mentre quello magnetico è all’incirca 100 volte superiore a quello del campo generato dal cervello, tanto che lo si può misurare ancora ad alcuni metri di distanza dal corpo, in ogni direzione (Mc Craty et al., 2004).
da Wikipedia.org
Questo campo ritmico generato dal cuore da una parte è modulato dai nostri stati emotivi, dall’altra ha la capacità di influenzare, sincronizzare gli altri ritmi del nostro organismo: i ricercatori hanno dimostrato che l’attività cerebrale si sincronizza a quella del cuore ovvero entra in risonanza. Se l’andamento della variabilità della frequenza cardiaca (HRV) è coerente, le onde alpha emesse dal cervello si sincronizzano e migliorano sia la chiarezza intellettiva che la percezione intuitiva della persona con abilità a gestire meglio i processi emotivi e gli atteggiamenti sociali (Mac Craty, Atkinson, 1999).
A livello fisiologico, l’HRV è il risultato dell’attività congiunta del sistema simpatico e parasimpatico del sistema nervoso autonomo sui vari meccanismi fisiologici che permettono di mantenere i parametri cardiovascolari entro i limiti di riferimento in seguito a stimoli interni od esterni. L’andamento armonioso dell’HRV è segno di equilibrio del sistema nervoso autonomo e quindi ne risulta un equilibrio delle funzioni interne, del sistema immunitario e ormonale.
L’Istituto Heartmath ha dimostrato che la coerenza cardiaca si ottiene con emozioni positive, o qualità del cuore in espressione, sia spontanee che autogenerate. A tale scopo i ricercatori hanno sviluppato varie tecniche confermando che la focalizzazione della propria attenzione e del respiro sull’area fisica del cuore associandovi atteggiamenti sinceri e sentimenti positivi è un modo per generare rapidamente la coerenza cardiaca (Mc Craty et al, 2005 e 2006) con conseguente stato di benessere e miglioramento delle performance cognitive ed intuitive. Si è dimostrato che le persone che praticano queste tecniche di focalizzazione sul cuore esprimendo qualità come l’amore, la gratitudine, la compassione ecc. gestiscono meglio situazioni di stress e ansietà, hanno un sistema immunitario potenziato come lo sono le loro attività intellettive ed intuitive. E’ importante specificare che è necessario sentire il vissuto emotivo delle singole qualità per ottenere la coerenza cardiaca, quindi il limitarsi ad una focalizzazione mentale sulla qualità non è sufficiente (Rollin Mc Craty et al., science of the heart 1-2, 2001 e 2015).
Altre ricerche hanno dimostrato che la coerenza veicolata dal campo elettromagnetico del cuore non solo è trasmessa internamente al cervello e agli altri organi del proprio corpo ma è anche recepibile da altre persone che si trovino nel suo raggio di comunicazione (The science of interconnectivity,R. Mc Craty, A. Deyhle, Heartmath Institute, 2016). Per esempio, la coerenza del segnale cardiaco di una persona genera una sincronizzazione delle onde cerebrali di una seconda persona (Mc Craty et al., 1999).
Inoltre, i ricercatori indagano anche sulle influenze reciproche fra il campo elettromagnetico dell’umanità e quello della terra e su come uno stato di coerenza globale (=numero sufficiente di persone in coerenza cardiaca) possa aumentare il livello di coerenza del campo elettromagnetico terrestre e promuovere un salto di consapevolezza dell’umanità (Global Coherence Initiative, human-earth interconnectivity).
In sintesi, il gruppo di scienziati dell’Heartmath Institute ha dimostrato che la coerenza cardiaca generata dall’espressione delle qualità del cuore, come l’amore, la gratitudine, l’apprezzamento, conduce a un miglioramento delle proprie performance – creatività, chiarezza mentale, intuizione, equilibrio emotivo – e a uno stato di benessere biopsichico, a livello personale ma anche familiare, comunitario e planetario.
Bibliografia
Science of the heart, exploring the role of the heart in human performance, R. Mc Craty, Heartmath Institute, vol. 1 (2001) e vol.2 (2015)
La soluzione Heartmath per trasformare lo stress, D. Childre, D. Rozman, Amrita, 2008
Usare il cervello del cuore, A. Marquier, Amrita, 2009
The science of interconnectivity, exploring the human-earth connection, R. Mc Craty e A. Deyhle, Heartmath research center, 2016
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