della naturopata Simona Sanfilippo  –  

Parlando di visione olistica, non possiamo pensare che i denti e tutto quello che accade intorno a loro venga analizzato solo da un punto di vista fisico. Nel caso del bruxismo la decodificazione della patologia e la sintomatologia ad esso correlata ci aiuta a comprendere come viene vissuta la sofferenza e quali messaggi sono nascosti dietro a questo disturbo.

Il bruxismo, secondo l’ultima definizione scientifica è “un’attività ripetitiva dei muscoli masticatori che può avvenire in forma di digrignamento o serramento dei denti e/o mantenimento della mandibola in posizione fissa con i muscoli in tensione.” Si riconoscono due forme in: bruxismo del sonno e della veglia, ed è verosimilmente legato a un sovraccarico, alla necessità di scaricare o incapacità di gestire altrimenti, la tensione emotiva.

Negli anni passati l’attenzione è stata rivolta specialmente a fattori occlusali (cattive chiusure dei denti ), ma negli anni recenti molti studi hanno evidenziato l’origine soprattutto centrale del bruxismo, ponendo l’attenzione su fattori psicosociali quali ansia, stress, personalità, ipervigilanza emotiva, su fattori neurobiologici e su fattori esogeni come farmaci e fumo.

Il fastidio/dolore nella zona dell’articolazione temporomandibolare (ATM), insieme all’affaticamento dei muscoli facciali è uno dei primi sintomi riferiti dal paziente durante una visita col terapeuta, e probabilmente anche il campanello d’allarme che pone attenzione al problema.

Il dolore spesso porta a difficoltà nel masticare, nel parlare e in altre funzioni orofacciali. Le forme croniche dolorose possono portare ad assenza dal lavoro e peggioramento delle interazioni sociali con una diminuzione complessiva della qualità della vita.

Tali disturbi, anche se apparentemente inquadrabili come disturbi odontoiatrici, rappresentano una situazione clinica più complessa, nella quale si associano spesso dolore cronico, disturbi di ansia, depressione, disturbi dell’umore. Questo fa sì che l’approccio al paziente “bruxista” debba essere approfondito e di tipo multidisciplinare, coinvolgendo, quando necessario, più figure professionali.

Le evidenze attuali non mettono in risalto un trattamento “ideale” per il bruxismo. Ad oggi si può offrire al paziente una terapia di combinazione con placche occlusali (bite), specialmente per la protezione dei denti, consigli comportamentali e terapie integrate che mirano alla gestione dello stress e al riequilibrio psico-emotivo.

In merito alla gestione dello stress e per allentare le tensioni emotive e muscolari, esistono svariate possibili azioni che possiamo eseguire da soli o con il supporto del terapista olistico, come: esercizi di respirazione, training autogeno, pratica di sport leggeri, igiene del sonno, massaggi delle zone indolenzite, autocontrollo per gestire il serramento dentale.

La Naturopatia inoltre ci offre una serie di terapie corpo-mente in grado di ristabilire un buon equilibrio psico-fisico, un esempio è la Calatonia, un metodo di integrazione mente-corpo che utilizza il tocco come strumento terapeutico. Questo tocco agisce a livello del sistema neurovegetativo favorendone un riequilibrio e ristabilendo un benessere psicofisico.

La Floriterapia ci offre alcune essenze molto efficaci nel trattamento di questo disturbo fastidioso e spesso sottovalutato, da considerare in realtà come una “richiesta di aiuto” dell’organismo tormentato da un evidente disagio emotivo.

Un’essenza indispensabile per calmare l’ansia, l’angoscia e l’ipercontrollo di chi trattiene la manifestazione delle proprie emozioni è costituita da Cherry Plum, il fiore di Bach dalla profonda azione rilassante e rasserenante sul corpo e sulla mente, da associare ad Agrimony quando il disagio interiore è rimosso, non affrontato o mascherato da un atteggiamento apparentemente sdrammatizzante. Non va poi dimenticata l’utilità di Centaury, il fiore di Bach indicato quando la tendenza a “stringere i denti” è legata a un’eccessiva disponibilità, accondiscendenza e incapacità di sottrarsi alle richieste esterne, fonte di malessere inespresso ma sfogato a livello psicosomatico con il digrignamento notturno. Per affrontare il problema dal punto di vista emotivo ed andare ad agire sulle cause, i fiori di Bach sono molto efficaci anche nel bruxismo dei bambini.

Per agire sulla sintomatologia legata al bruxismo contrastando ansia, stress, tensioni emotive e muscolari possiamo ricorrere ai rimedi naturali capaci di agire sul sistema nervoso centrale quali:

Tilia tomentosa: è il gemmoderivato del Tiglio ed è considerato un tranquillante naturale. Agisce sul sistema neurovegetativo, esplicando un’azione ipnoinducente, ansiolitica, antispasmodica e calmante. È indicato in caso di insonnia, stress, stati ansiosi, nervosismo e cambiamenti di umore repentino ed è utile anche per coloro che soffrono di bruxismo. Modo d’uso: possono essere assunte 40 gocce 3 volte al giorno in poca acqua. I gemmoderivati possono essere presi anche per via sublinguale, sempre diluiti in poca acqua, favorendo così un primo assorbimento più rapido.

Passiflora: svolge un’azione sedativa del sistema nervoso centrale con effetti tranquillanti e ansiolitici. Il tipo di attività esercitata da questa pianta è simile ai calmanti di sintesi, in quanto possiede recettori comuni alle benzodiozepine, ma senza produrre gli effetti narcotici collaterali che questi farmaci possono dare.  

Questi sono solo alcuni dei rimedi fitoterapici e delle essenze che si potrebbero utilizzare a sostegno del bruxismo, sottolineando che l’approccio naturopatico è di tipo individuale e personalizzato.

Dipende da noi, se vogliamo vivere una vita a “denti stretti” o con il sorriso…

 

Bibliografia

Lobbezoo F., Ahlberg J., Glaros A.J., et al., Bruxism defined and graded: an international consensus, J Oral Rehabil, 2013; 

Manfredini D., Il Bruxismo nella clinica odontoiatrica, Quintessenza, 2015.

 

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e-mail: simonasanfi73@gmail.com