dei dr. Filippo Trilli e Filippo Sanna  –

Con l’inverno alle porte e le temperature che scendono arrivano anche i primi malanni, i primi sintomi di raffreddamento e le prime influenze. Per fortuna che ad aiutarci ci sono preziosi e fondamentali rimedi fitoterapici!

Fra le problematiche più frequenti in cui è possibile imbattersi con l’arrivo dell’inverno dobbiamo senz’altro citare le affezioni delle vie aeree superiori, tra cui il comune raffreddore, il ‘mal di gola’ (e più precisamente l’infezione della gola che porta al dolore) e la tosse. In quest’ultimo caso è di certo opportuno distinguere tra tosse secca (senza muco) e tosse grassa (con muco), che addensandosi si trasforma in escreato denso.

In questo breve articolo ci focalizzeremo proprio su alcuni tra i rimedi più adatti al mal di gola, al raffreddore ed in generale alle affezioni delle prime vie aeree.

Iniziando a parlare di questo tipo di rimedi è impossibile non citare l’impiego degli oli essenziali.

Tali composti sono caratterizzati da un’indubbia efficacia, generalmente dovuta alle proprietà antibatteriche, balsamiche ed antiinfiammatorie, ma anche caratterizzata da una elevata tossicità che si esprime in particolar modo nei confronti delle mucose nasali ed orali. Sarà quindi molto importante la modalità di assunzione dei nostri oli essenziali! In primis dobbiamo ricordarci di utilizzarli sempre diluiti, per esempio in un olio vegetale come l’olio di mandorle dolci in cui questi composti sono miscibili. Tale preparazione potrà essere utile per delle istillazioni nasali.

Un altro tipo di diluizione può essere quella in alcol etilico, in particolar modo per la creazione di composti che possano essere impiegati per suffumigi o aerosol.

Talvolta gli oli essenziali vengono consigliati anche per uso orale, questo è possibile tenendo però a mente le raccomandazioni sulla sicurezza: assumerli veicolati nel modo giusto, cioè disciolti in miele oppure incorporati in una zolletta di zucchero, assumerne qualche goccia (2-3 gocce 2-3 volte al giorno) e assumerli a stomaco pieno, per via della loro aggressività nei confronti delle mucose gastriche.

A tal proposito gli oli essenziali che possiamo utilizzare sono moltissimi, in questo articolo ve ne citeremo alcuni.

Olio essenziale di Niaouli (Melaleuca viridiflora Sol.), tale prodotto si estrae dalle foglie e dai ramoscelli di un albero australiano diffuso anche in altre zone dell’Oceania, veniva definito anche Gemenolo in quanto era imbarcato sulle navi dirette in Europa nel porto di Kaala – Gomen (Nuova Caledonia).  È generalmente costituito in gran parte da Cineolo (max 60%), oltre che da altri terpeni. Tale olio essenziale viene utilizzato per problematiche legate al sistema respiratorio come asma, bronchite, tosse, sinusite e mal di gola.

Percentuale di impiego per un preparato in gocce per istillazione nasale: dall’1 al 5%.

Olio essenziale di Pino mugo (Pino mugo var. pumilio), tale essenza si estrae dagli aghi e dai ramoscelli di una specie di Pino diffuso nelle zone montuose dell’Europa centrale e meridionale, anche in Italia. I costituenti principali sono idrocarburi monoterpenici. Anche questo olio essenziale può essere utilizzato per problematiche legate al sistema respiratorio. Percentuale di impiego per un preparato in gocce per istillazione nasale: dal 5 al 10%.

Olio essenziale di Elicriso (Helichrysum italicum subsp. italicum), tale olio eterico viene estratto dalle infiorescenze di questa meravigliosa pianta molto diffusa nel bacino del mediterraneo. In particolar modo la varietà italicum è ricca in nerile, propionato di nerile e nerolo. Questo olio essenziale può essere utilizzato per coadiuvare il trattamento di problematiche legate al sistema respiratorio in quanto possiede attività antiinfiammatoria e antimicrobica, l’estratto acquoso della pianta ha spiccate attività anche sulle problematiche legate alle vie aeree inferiori.

Percentuale di impiego per un preparato in gocce per istillazione nasale: 1% max.

Note: l’olio essenziale di elicriso è molto costoso e per questo poco impiegato.

 

La problematica relativa alle affezioni della gola può essere trattata con l’impiego di soluzioni orali, con spray nebulizzatore, tisane e sciroppi.

La propoli è sicuramente tra i rimedi erboristici più rinomati (e sicuramente tra i più efficaci) per il trattamento di mal di gola, faringite ed in generale per tutte le sintomatologie dolorose legate ad infezioni delle vie aeree superiori.

Può essere definito un “fito-rimedio a metà”: le api la raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante (soprattutto genere Betula, Salix, Populus, Pinus, Alnus,  Prunus etc) e la rielaborano attraverso l’aggiunta di cera, pollini ed enzimi da loro stesse prodotti.

La propoli grezza è costituita da resine 50%, cere 30%, o.e. 10% (odore tipico), polline 5%. Il resto è formato da sostanze organiche, in particolare polifenoli.

Il suo fitocomplesso mostra una marcata azione antimicrobica, antivirale ed immunomodulante.

La più utilizzata tra le preparazioni è la tintura ottenuta mediante estrazione idroalcolica, spesso venduta in pratica confezione spray.

Per il mal di gola sono sufficienti 2-3 nebulizzazioni per 2-3 volte al giorno.

 

Mirto (Myrtus communis L.)

Anche questa è una pianta tipica delle regioni mediterranee, dotata di una straordinaria storia e tradizione d’uso. Si utilizzano in primis le foglie, talvolta i fiori ed i frutti.

Il suo fitocomplesso è dotato di azione disinfettante, balsamica, antinfiammatoria,espettorante, astringente e mucolitica, ideale per i lievi disturbi delle prime vie aeree. Principali responsabili di queste attività sono i composti fenolici e la componente volatile. Ecco perché, anche in questo caso, oltre ad essere inserito all’interno di formulazioni quali sciroppi, estratti acquosi e idroalcolici, vi è la possibilità di utilizzarne direttamente l’olio essenziale.

La ricchezza in tannini delle foglie fa sì che il muco ed i catarri vengano facilmente eliminati (grazie alla formazione di precipitati).

Altea

L’Althaea officinalis è una pianta erbacea diffusa in gran parte dell’Europa. La droga è rappresentata dalla radice principale, ricca in polisaccaridi mucillaginosi (indice di rigonfiamento pari a 10 secondo Ph. Eur.). Sono proprio le mucillagini che, poste in soluzione, si rigonfiano ed aderiscono alle mucose, creando uno strato protettivo ed idratante. Questo meccanismo va anche ad impattare sulla tosse faringea ed irritativa, lenendola.

Le forme più utilizzate sono il macerato (non l’infuso, perché verrebbero estratti anche gli amidi con conseguente riduzione della viscosità), e lo sciroppo.

Per la tosse irritativa è indicata l’assunzione di un cucchiaio da minestra di polvere di radice sciolto in mezzo bicchiere d’acqua fredda (all’occorrenza o per 2-3 volte al giorno).

 

Riportiamo ora una tisana balsamica, particolarmente adatta alla stagione invernale:

TISANA D’INVERNO

Enula radice                 30%

Pino gemme                 30%

Echinacea radice         20%

Mirto foglie e bacche 10%

Liquirizia radice           10%

Preparazione: un cucchiaio in 250 ml di acqua fredda. Far bollire 2 minuti, far riposare 10 minuti.

 

Bibliografia:

  1. Valussi – Attività dell’olio essenziale di Elicriso – L’erborista numero 8 – Ottobre 2019
  2. Lawless – Enciclopedia degli oli essenziali VII ed.– Ed. Tecniche nuove – Milano settembre 2006
  3. Valussi – Il grande manuale dell’aromaterapia II ed.- Ed. Tecniche nuove – Milano gennaio 2013
  4. Giunti – Decotti e tisane – Ed. Tecniche nuove – Milano febbraio 2007

 

Ti è piaciuto questo articolo e vuoi altri consigli?
Puoi contattare il Dott. Filippo Sanna:
e-mail: f.sun589@gmail.com

e il Dott. Filippo Trilli:
e-mail: filippotrilli@gmail.com